venerdì 30 dicembre 2016

Poveri ma ricchi

La famiglia Tucci vive a torre secca. La loro esistenza scorre tranquilla ma tutto potrebbe cambiare quando, scoprono di essere i vincitori di centomila euro. Il film si rivela divertente, facendo ridere di gusto lo spettatore dall'inizio alla fine. Ottimo il cast attoriale, Da un veterano come Cristian De Sica, passando per Enrico Brignano. L'inutile querelle del cine panettone, spesso si rivela insulsa e infondata perchè, a parere di chi scrive, ridere trascorrendo qualche ora di sana e concreta spensieratezza non fa e non farà mai male. Dal punto di vista di chi non vede, il film si rivela perfettamente comprensibile e piacevole da assaporare!

venerdì 9 dicembre 2016

sta sera casa mika vs l'importante è avere un piano

Due programmi apparentemente molto diversi tra loro ma, con tanti punti di contatto al loro interno. Sta sera casa mika, che si è concluso martedì scorso e che ha tenuto compagnia per 4 puntate ai telespettatori di rai2, è riuscito egregiamente nel non facile compito di riportare il varietà nelle case degli italiani; Molti soprattutto i più conservatori, si chiederanno perchè questo onere non sia stato affidato ad un conduttore italiano, tutti però si saranno accorti che probabilmente, Mika in quanto a cultura e personaggi che hanno fatto grande il nostro paese forse, ha dimostrato di essere più ferrato di un italiano. Certo, un grande merito va al cast spesso stellare di ospiti, italiani e internazionali, che hanno contribuito ha far grande e ravvivare il programma. L'importante è avere un piano affidato al pianista Stefano Bollani, va in onda in seconda serata tutti i giovedì su rai1, per sette puntate. Per l'ora in cui va in onda e per il genere musicale che anche se spazia ha il jazz come base, lo accosterei ai programmi di Renzo Arbore che hanno fatto la storia anche perchè il programma, non manca di ironia e gag comiche sapientemente miscelate alla musica, in cui Bollani ci regala un'inedita sfaccettatura ironica su se stesso e sul mondo. L'importante è avere un piano è quello che si potrebbe definire un programma di nicchia, anche per la caratura di ospiti musicali spesso meno noti a cui il programma ci espone, ma anche per come è strutturato. In entrambi i programmi non mancano musica, comicità, voglia di divertirsi e far divertire. in entrambi i programmi assistiamo ad un susseguirsi di ospiti noti e meno noti, dialoghi e monologhi differenti che fanno apparire diversi i due format. Difficile dire se sia possibile prediligere l'uno o l'altro, perchè entrambi anche se in maniera diversa, sono belli e regalano al pubblico momenti di autentica spensieratezza e cultura. Una cosa però è certa, quando un'azienda investe bene sui propri prodotti, i risultati non tardano ad arrivare è questo, a parere di chi scrive è l'ottimo risultato di entramvi i programmi, non necessariamente visibile in auditel, ma sicuramente in qualità e contenuti di rilievo. Dal punto di vista di chi non vede, entrambi i programmi sono molto comprensibili.

lunedì 28 novembre 2016

La cena di natale( il film)

Dopo io che amo solo te, tornano a farci compagnia in questo secondo film, i protagonisti a cui ha dato vita lo scrittore Luca Bianchini con la loro ironia, le loro problematiche e l'instancabile voglia di fardivertire, questa volta molto più riuscita e sapientemente amalgamata tra gag e momenti di riflessione. Solitamente si sa che un film non supererà mai la bellezza del libro che lo ha preceduto ma in questo caso, anche grazie a qualche aggiunta di nuove storie e personaggi adattati alla trasposizione cinematografica, il film riesce nell'intento di catturare l'attenzione alternando momenti di pura comicità a spunti di riflessione, risultando nel complesso anche più accattivante, divertente, leggero e bello del libro. Anche a Polignano a mare arriva il natale e Don Mimì, per farsi perdonare per averla trascurata troppo, regala alla moglie Matilde un anello di smeraldo. Per poterlo e potersi mostrare in tutto il suo splendore, ma soprattutto nell'intento di sfidare la consuocera Ninella, che in gioventù era stata il più grande amore di suo marito, Matilde decide di organizzare a casa sua, un grande appartamento iper lussuoso in cui ogni forma di ricchezza è palpabile, il cenone di natale. Seppur con qualche perplessità iniziale, tutti accettano l'invito o accolgono le sfide, così siederanno per l'occasione alla stessa tavola i figli di Ninella e Don mimì convolati a nozze nello scorso film/libro, Chiara, incinta di 8 mesi e Damiano che forse, potrebbe diventare contemporaneamente padre per due volte. Orlando, Fratello di Damiano che ha dichiarato la propria omosessualità in cerca dell'amore vero, che prova a donare un figlio a Daniela, la sua migliore amica lesbica per poterla rendere felice. Ninella e Don Mimì che cercheranno, lontano da occhi indiscreti per quanto possibile, di non tenere troppo nascosto il loro sentimento mai dimenticato, e tantomeno sopito. Tutto inizierà con qquell'inevitabile voglia di apparire impeccabili e perfetti ma con una palpabile tensione nell'aria dovuta alle varie schermaglie che ognuno si porta dentro, che a poco a poco, come un trucco che si scioglie a fine giornata o nei momenti più inattesi creando qualche imbarazzo, costringerà i protagonisti a buttare giù quel che resta delle proprie maschere, per dar vita ad un clima più sincero, informale, sciolto ma soprattutto libero di essere e non di apparire a tutti i costi, che è poi questo a parere di chi scrive, il grande insegnamento che Luca bianchini prima con i suoi libri e le trasposizioni cinematografiche in seguito, cercano di trasmettere a chi li legge/ascolta. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile grazie a suoni e dialoghi.

venerdì 25 novembre 2016

Mai più bullismo

Mercoledì scorso, in data 23 novembre 2016 per essere più precisi, la seconda serata di rai2, con la conduzione dell'ex iena PaBlo Trincia, si occupa di storie di ragazzi vittime di bullismo, provando a comprendere i retroscena e le ragioni di tale atteggiamento da parte dei bulli, senza però condannare, segnalare o denunciare. La persona che sceglie di raccontare la propria storia, sarà monitorata da una telecamera per due settimane, che filmerà tutto ciò che accade attorno a lei/lui. La telecamera, naturalmente nascosta, si trova in uno zaino reso speciale per l'occasione, si potrebbe dire che si tratta di un particolare zaino dotato di telecamere. Alla fine di queste due settimane, il video verrà mostrato ai parenti della persona in questione e verrà chiesto alla scuola se sia possibile un incontro con il supporto della redazione, assieme ai genitori dei bulli e ai loro figli, ma anche la persona bullizzata e genitori al seguito. Nella puntata di mercoledì Trincia si è scontrato con la reticenza della preside dell'istituto, che inizialmente ha accampato una scusa e poi, ha detto direttamente un secco no. Non demordendo, è stato lo stesso conduttore a chiamare e invitare le parti in causa ma come era prevedibile, all'incontro su 18 compagni di classe, hanno preso parte solo due con relativi genitori. Il programma, appare come una sorta di documentario divulgativo sul problema, ma purtroppo, basta leggere i giornali, guardare la tv, imbattersi su internet per comprendere che più che fare informazione su questo tema, ci sarebbe bisogno di un deterrente vero e proprio. Certo non spetta alla tv porre fine ai problemi però, questo programma a parere di chi scrive, non toglie ne aggiunge nulla a situazioni tristemente note e il titolo del programma per tanto, mai più bullismo, appare al quanto pretenzioso perchè non è mettendo in seconda serata un programma che vorrebbe cercare soluzioni, che qualcuno potrà trarne benefici, o solo comprendere che se provassimo a chiederci come staremmo noi al posto di chi subisce, forse, non metteremmo in pratica determinati atteggiamenti. Dal punto di vista di chi non vede, grazie ai dialoghi e alla narrazione, tutto è perfettamente comprensibile.

martedì 22 novembre 2016

Selfie, le cose cambiano

Ci sono delle storie, che i maligni non lesinerebbero a chiamare casi umani. Persone che per un motivo o per l'altro, sentono la necessità di dare una svolta a volte fisica ma non solo alla propria vita. Ci sono mentori, che dovranno decidere se accettare o meno il caso, tra i quali Alessandra Celentano, katia Ricciarelli, Stefano DeMartino. Ci sono opinionisti travestiti da Giurati, tra cui spicca l'immancabile Tina Cipollari. Così ieri, lunedì 21 novembre, dopo qualche problema di palinsesto che lo vedeva prima su italia1 per approdare in fine sulla rete ammiraglia di mediaset canale5, ha esordito Selfie, le cose cambiano. Programma che vede il ritorno sia alla conduzione che a mediaset di Simona Ventura. Un programma godibile e molto adatto agli amanti della tv di un certo tipo, che racchiude in se il sapore di già visto con qualche novità, come quella che le storie sottoposte non vanno immediatamente risolte ma come già detto, prima dovranno essere vagliate dai mentori che decideranno se accettare, ma anche dal chirurgo ad esempio, in caso di problemi fisici, che deciderà se fare omeno l'intervento. Un mix tra una versione del brutto anatroccolo 2.0, di plastic, programma sulla chirurgia estetica andato in onda qualche anno fa in seconda serata su italia1 che probabilmente ricordano in pochi, ma anche di detto fatto poichè come già specificato i problemi nei quali ci si imbatte non sono solo fisici. Dal punto di vista di chi non vede, a parte il risultato finale soprattutto se squisitamente fisico, il programma grazie alle storie e alle spiegazioni che le precedono, è perfettamente comprensibile e privo di intoppi.

lunedì 14 novembre 2016

Rocco Schiavone(quando la letteratura si fa tv.)

Mercoledì 9 novembre, dopo averne tanto sentito parlare, il vicequestore Rocco Schiavone esce dalla penna di Antonio Manzini, per approdare direttamente su rai2 e farlo al meglio, sia in termini di ascolti, sia come trasposizione. Oltre ad un ottimo cast attoriale ben amalgamato che fa da contorno, ha prestare il volto al poliziotto meno politically correct della letteratura italiana è un ottimo Marco Giallini, che riesce perfettamente a calarsi nei panni di Rocco, interpretando a meraviglia la spigolosità e durezza del suo carattere, che a tratti sa quando addolcirsi e regalare inaspettata bontà, saggezza e tenerezza. Duro e spregiudicato con i prepotenti ma, dolce e tenero con i più deboli, pronto sempre a render loro giustizia. Sprezzante delle regole e del pericolo, spesso eccessivo nei modi poco consoni al suo mestiere. Probabilmente anche grazie al fatto che l'autore dei libri Antonio Manzini è anche sceneggiatore nei film, consente di non far perdere molti degli aspetti tanto cari a chi ha conosciuto Rocco Schiavone all'interno delle sue opere letterarie. Spesso i Film o le fiction deludono di molto rispetto ai libri che si sono amati ma come poche volte accade, non è questo il caso. Unica nota di demerito ma che risulta quasi d'obbligo, nei film si deve per forza essere più veloci per dar spazio alle scene cercando di concentrarle, potendo poco soffermarsi in dettagli come farebbe un libro e questo, fa perdere qualche aspetto sul quale, ci si potrebbe focalizzare leggermente di più. Dal punto di vista di chi non vede, tutto è quasi totalmente comprensibile ma, avendo letto i libri sono molto più agevolata. Spesso vi sono dei silenzi nei quali accade qualcosa, dunque, le spiegazioni non guastano, anche perchè nonostante si siano letti i libri, si sa che la memoria può sempre far cilecca di tanto in tanto.

lunedì 7 novembre 2016

Se solo fosse vero

Elizabeth Masterson è un medico, totalmente dedita al lavoro e questo, le impedisce di crearsi una vita sociale. Coinvolta in un incidente, rimane in coma per diversi mesi, incapace di passare oltre, distruggendo le barriere che la tengono per così dire incastrata in quello stato di pre morte di cui però, lei non è coscente. Sarà David Abbot, un giovane vedovo ancora scosso per la perdita della moglie avvenuta due anni prima, ad imbattersi in lei o forse nel suo fantasma. A volte, in maniera del tutto casuale, succede di scoprire film che non sono nuovissimi e rimanerne piacevolmente attratti, incollati allo schermo fino alla fine, per vedere e comprendere lo svolgimento dei fatti. Questo è il caso di se solo fosse vero, una piacevole, leggera e divertente commedia romantica, dal finale forse prevedibile ma dal sapore dolce e confortevole che mai dispiace in una sera autunnale, adatto a staccare dal clima opprimente e disdicevole a cui ci espongono i tg, ottimo per trascorrere qualche ora di sana spensieratezza.

sabato 8 ottobre 2016

Briget jones baby

All'età di 43 anni, Briget torna nuovamente ad essere single. Il film si apre con l'immancabile all by my self di Celindion, e lei che riflette sulla sua vita sentimentale nel giorno del suo compleanno. Le cose potrebbero cambiare quando, deciderà di seguire i consigli delle sue colleghe di lavoro trentenni, e quando, in alcune occasioni reincontrerà Mark. Si sa che quando un film viene riproposto in un terzo capitolo, il rischio noia potrebbe essere dietro l'angolo ma, Briget Jones ha totalmente scongiurato questo rischio. Brillante ed esilarante,comico e divertente, il film regala qualche ora di assoluta spensieratezza e allegria, lasciando posto ad un finale inaspettato che potrebbe far presagire un quarto film. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile grazie a suoni e dialoghi. Qualche spiegazione però, rende tutto più efficace, come la scena in cui lei dimentica la borsa imprecando anche se, verrà svelato qualche scena più in là, e quindi, come spesso accade, seguendo attentamente i dialoghi, ciò che non si comprende a primo impatto, viene detto esplicitamente nelle scene successive. Molto bella anche la colonna sonora, assolutamente consigliato!

venerdì 7 ottobre 2016

Alla ricerca di Dory

Dory è una seppiolina come la chiama il padre, che fin dai primi anni di vita soffre di perdita di memoria a breve termine. Questo non le ha impedito però, in momenti di estrema difficoltà, di sforzarsi di ricordare gli insegnamenti dei genitori, di creare grazie al proprio istinto e alla sua straordinaria caparbietà, modi alternativi per raggiungere i risultati sperati, diventando un punto di riferimento per i suoi amici, che nei momenti di difficoltà si chiedono cosa farebbe Dory? Anche questa volta, Walt Disney non delude, regalandoci un film in cui, riesce a far emergere la potenzialità di chi riesce a comprendere che c'è sempre un altro modo per affrontare le cose, uscire dalle difficoltà ed essere felici. Come in inside out, per la seconda volta, Disney ci ha abituati a film che in qualche modo, mischiano sapientemente fantasia e qualche elemento di psicologia, in modo del tutto comprensibile e straordinariamente bello. Dal punto di vista di chi non vede, il film è totalmente comprensibile grazie a suoni e dialoghi.

mercoledì 28 settembre 2016

io prima di te vs quasi amici

In questo post, mi piacerebbe parlare di due film già accostati, paragonati, confrontati esaminati in maniera a mio modesto parere errata. Entrambi i film narrano le storie di due persone diventate tetraplegiche in seguito a due diversi incidenti. Quasi amici pone la disabilità in maniera ironica e scanzonata, libera e priva di barriere, io prima di te uscito nelle sale cinematografiche in questo mese di settembre, diventato prima un best seller con l'omonimo romanzo, fa tutt'altro. Quasi amici, è liberamente ispirato ad una storia vera. Io prima di te, è frutto della fantasia dell'autrice. Quello che mi preme sottolineare attraverso questo post, scrivendo sia come persona affetta da disabilità che come psicologa, è che ciò che cambia nella vita di una persona, è l'approccio, il punto di vista con cui vediamo ogni cosa, il modo in cui scegliamo di vivere la vita. Non conta tanto nascere o diventare disabile, quello che conta dopo i primi momenti di smarrimento è la capacità di reinventarsi, di mettersi in gioco. Per questo trovo che la sola cosa bella di aver voluto mettere in scena due film così diversi tra loro, sia il differente punto di vista che viene offerto a chi sceglie di fruirne. Non ho amato il secondo, perchè mi sento molto più rappresentata dal primo. chi invece prova l'esatto contrario, potrà rispecchiarsi e amare maggiormente l'altro. La sola cosa con la quale concordo inoltre, è la libertà di scelta che ognuno di noi a di decidere come vivere. Ritengo che non basti il fatto che due film abbiano due protagonisti simili, per poterli paragonare come invece è avvenuto in questo caso, dal momento che come scritto precedentemente i temi vengono affrontati in maniera nettamente diversa, proprio come l'approccio che ognuno di noi sceglie di avere con ogni cosa. Se scrivessi che la disabilità non è ne una noia mortale ne tantomeno una condanna ma che anche in essa si possono riscontrare dei lati positivi, sbaglierei perchè significherebbe cercare di convincere chi legge che il mio approccio sia quello giusto, idem se provassi a fare l'esatto contrario. Per questo i film vanno comunque visti entrambi, per farsi un'idea e scegliere da che parte stare.

venerdì 23 settembre 2016

Master chef

Giunto alla sua quinta edizione ma la prima in chiaro su tv 8 in quanto, le prime 4 edizioni sono andate in onda su sky, Master chef è un talent che si occupa di scegliere tra aspiranti chef il più bravo, il master chef appunto, che vincendo avrà diritto ad un libro di ricette e centomila euro. I giudici che si preoccuperanno di giudicare le varie prove fino a questa edizione sono stati 3: Bruno Barbieri, Joe Bastianic, e Carlo Cracco. Da quest'anno, al trio si aggiunge Antonino Cannavacciuolo. Le prove a cui gli aspiranti chef vengono sottoposti, sono svariate fin da subito. Devono cucinare un piatto a loro scelta,poi un piatto partendo da alcuni ingredienti che gli vengono forniti e che devono nonostante siano molto diversi tra loro, riuscire ad abbinare e amalgamare, al fine di formare un piatto di senso compiuto. Devono anche saper cucinare con un solo ingrediente, dal quale poi nascerà un piatto. Queste prime tre prove, servono a selezionare gli aspiranti chef, riducendoli a 20. Per i 20 che continueranno la gara, ci saranno altre prove da affrontare, come quella in esterna che li ha visti alle prese con un pranzo completo per 100 bagnini della costiera romagnola. Tutte le prove saranno eliminatorie, come sempre in ogni talent, per dar modo di stilare un unico vincitore. Dal punto di vista di chi non vede, il programma è perfettamente comprensibile grazie alle ottime spiegazioni dei 4 chef in veste di giudici. I loro commenti irriverenti,, pungenti, ironici e sarcastici, rendono il tutto molto divertente ed esilarante, e dunque piacevole e bello da vedere.

giovedì 22 settembre 2016

Pechino expres

Giunto alla sua quinta edizione su rai due, condotto da Costantino della Gerardesca fin dalla sua prima edizione, pechino expres segue il viaggio di otto coppie di personaggi famosi, alcuni un pò meno in quanto web star, quindi conosciute solo agli assidui internauti. L'anno scorso, le coppie hanno attraversato il Brasile, quest'anno invece, Partendo da Bogotà, dovranno arrivare fino a città del Messico. Per intraprendere questo viaggio però, le coppie dovranno contare solo sulle loro forze e la disponibilità delle popolazioni. Dovranno infatti, essere in grado di trovare passaggi in auto stop per raggiungere ogni meta, ospitalità per la notte etc. Non sempre la gente è disposta a venire in soccorso dei viaggiatori, nella maggior parte dei casi però lo fa, ed è bellissimo vedere la spontaneità, la naturalezza, spesso anche la bontà di popolazioni diverse da noi. Pechino expres ti mette in contatto con altre culture, altri stili di vita, ti fa immergere in altre atmosfere, sullo sfondo di paesaggi mozzafiato. Come in tutti i reality, anche in questo che spesso sembra più un docu reality e non un semplice reality show, non mancano liti, competizioni, invidie, e tutto ciò a cui la tv dagli ultimi anni con questo format ci ha abituati. Il meglio e il peggio, il bello e il brutto insomma, in un unico, avvincente, travolgente, affascinante, emozionante, meritevole e significativo programma. Dal punto di vista di chi non vede, Tutto è ottimamente descritto dal conduttore, dalle prove, attraverso le quali come già scritto si possono apprendere usi e costumi delle popolazioni in oggetto, alle descrizioni dettagliate dei paesaggi. Va da se che naturalmente e per forza di cose, per quanto le descrizioni siano fatte minuziosamente e con dovizia di particolari, la bellezza dei paesaggi, così come la velocità con cui si svolgono le prove che sono state spiegate in precedenza e non durante lo svolgimento, non rendono pienamente e l'effetto noia potrebbe essere dietro l'angolo, ma grazie alla velocità e dinamicità con cui si svolge il programma, è sempre scongiurato da nuove situazioni.

domenica 18 settembre 2016

Singing in the car

Da lunedì 5 settembre per 20 puntate, in onda da lunedì al venerdì, con un riassunto settimanale la domenica, ha preso il via su tv8, condotto da Lodovica Comello, singing in the car. Una versione 2.0 del caraoke, che vede la conduttrice in giro per Milano su una macchina, che prenderà a bordo tre concorrenti per ogni puntata, i quali dovranno sottoporsi a tre giochi caraoke, dove potranno accumulare fino ad un massimo di 3000 euro, ma solo con il quarto gioco che è più una sorta di bonus, potranno riuscire a conquistare il bottino accumulato nelle manche precedenti. Il primo gioco, ho perso le parole, consiste nell'abilità del concorrente di riuscire a continuare il brano anche quando, la musica si stopperà e dovrà essere lui/lei a continuare con la parola esatta, dunque anche con la giusta tempistica e la giusta musicalità. Se le parole saranno indovinate tutte, in questo primo gioco si accumulerà un massimo di 500 euro. Il secondo gioco, lasciatemi cantare, vedrà i concorrenti cimentarsi nel canto, grazie ad un microfono collegato ad un'applicazione, che misurerà la corretta intonazione. più saranno intonati, più il loro bottino verrà incrementato. il terzo gioco, varia da concorrente a concorrente. quello che viene fatto più spesso è tutti i miei sbagli, il brano a cui il concorrente si sottopone ha 10 parole sbagliate e deve essere in grado di riconoscerle tramite un buz. Per questo gioco, ad interpretare il brano pieno di errori, sarà spesso un ospite che salirà a bordo dell'auto, oppure la stessa conduttrice. Tra gli ospiti si sono alternati: Ivana Spagna, Emis Killa, Alvaro Soler, Francesco Facchinetti etc. Se riusciranno in questo gioco, il montepremi accumulato fino a quel momento verrà raddoppiato. Più parole verranno indovinate, più si raddoppierà. In tutti i giochi sono previsti solo due errori e in quest'ultimo, viene considerato errore anche buzzare le parole giuste, nel caso non si ricordassero. Il quarto gioco che è più un bonus come scritto in precedenza, consente di portare a casa il monte premi accumulato, si chiama whats my name e consiste nell'individuare chi canta le 10 canzoni di una playlist proposta. Dal punto di vista di chi non vede, il programma è perfettamente comprensibile, piacevole e molto divertente. L'ex Violetta, ha saputo regalare un volto e una conduzione fresca rendendo pimpante e dinamico il tutto, raccogliendo più che bene l'eredità di uno dei programmi più amati degli anni 90, facendone una versione giovane e rinnovata.

giovedì 15 settembre 2016

Io prima di te ( il film)

Louisa Clarck detta Lou, ha 26 anni e non ha ben capito cosa fare della sua vita, il locale dove lavora ha chiuso e per qualche tempo, passa confusamente da un lavoro all'altro. Tutto cambia, quando le viene affidato un incarico come assistente personale di William Trainor, un trentacinquenne ricco che, a causa di un incidente stradale è rimasto tetraplegico. Un film che prova con leggerezza, forse troppa, quasi superficialità, ad affrontare un tema serio, controverso e COMPLICATO, specie per il suo finale. Niente a che vedere con la leggerezza, spensieratezza e dissacrante ironia dello straordinario quasi amici, a cui tutti si sono affrettati a paragonarlo in quanto i protagonisti sono affetti dalla medesima disabilità. Involontariamente però, il solo pregio che si può attribuire a questo film se si sceglie di paragonarlo erroneamente all'altro, e che non conta essere in una qualsiasi condizione, ma a fare la differenza è l'approccio con cui si sceglie di viverla. Stucchevole e banale in fine, la storia d'amore, come se per approcciarsi a certi temi, si senta per forza la necessità di infarcirli con buoni sentimenti per indorare la pillola. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile soprattutto se, scegliete prima dileggere il libro, dunque il film vi aiuterà a donare volti, voci, contorni ed espressioni al contesto, dai personaggi alle ambientazioni.

sabato 20 agosto 2016

Lo strano caso di the voice off Italy

The voice off Italy, è un talent show a carattere musicale, che dal 2013 tiene compagnia ai telespettatori su rai2. Il talent si divide in 4 fasi, quella che desta maggiore interesse però è la prima, chiamata blind audition, in cui i coatch sono chiamati a giudicare la voce che stanno ascoltando senza poterla guardare. Solo se la voce desterà il loro interesse, tramite un pulsante posto su ognuna delle loro poltrone, potranno girarsi e dunque guardare in faccia chi sta cantando. Scopo del talent, è appunto come da titolo, trovare la voce d'Italia, the voice off Italy. Non mi soffermo sulle altre fasi del meccanismo, ne sui giudici in quanto, tutto è abbastanza famoso, conosciuto e reperibile. Quello su cui invece mi piacerebbe porre l'accento è che nonostante il programma abbia avuto fin da subito ascolti non bassi, degni di un talent, genere che in Italia non ha mai brillato. Fin dalla sua prima edizione, come se fosse stato osteggiato da case discografiche o addetti ai lavori, nessuno è mai riuscito ad emergere dopo la chiusura del talent con la relativa scoperta di ogni vincitore. Così, mentre di anno in anno il teatro Ariston è destinato ha fare i conti con gente proveniente da talent in misura sempre maggiore, la stella di the voice non decolla anzi, si affievolisce sempre più dopo ogni finale. Deve aver subodorato qualcosa di strano la neo direttrice di rai2 Ilaria DallaTana che, nonostante i buoni ascolti dell'ultima edizione nel presentare i nuovi palinsesti, sul destyino di the voice off Italy, non ha preso alcuna posizione, ne confermando una nuova edizione, ne smentendo un eventuale cancellazione dai palinsesti rai. Questo fino a pochi mesi fa, in cui la rai ha fatto sapere che the voice chiude i battenti. sostituito da Idol, altro talent di cui non c'è dato sapere nulla di più su meccanismo, giuria etc. Certo è che considerando comunque gli ascolti andati sempre bene, in rai piùttosto che sostituire, si poteva provare a battere il ferro finchè era caldo, provando a regalare ad un talent andato in onda per anni e comunque ben visto da molti anche a causa del fatto che i giudici ffossero idoli della musica e in alcuni casi dello spettacolo, un'ultima possibilità.

martedì 26 luglio 2016

Coca-cola summer festival

Si è concluso ieri su canale5 dopo 4 serate, il coca-cola summer festival, programma giunto alla sua quarta edizione che si fregia di aver riportato la musica in piazza, avendo la presunzione di voler sostituire l'indimenticabile e rimpianto festival bar. A metà tra un disco per l'estate e un talent per il meccanismo di gara, non ha nulla a che vedere ne per location, ne per stile ne per esperienza con il festival bar. Intanto, questo coca-cola summer festival è suddiviso in sole 4 serate, registrate sempre a fine giugno da piazza del popolo in roma, in diretta anche su rtl 102 5, ragion per cui se per sapere chi aveva vinto il festival bar si doveva attendere la fine, con la diretta in radio, il vincitore si sa da subito. Certo al giorno d'oggi grazie ai social probabilmente si sarebbe saputo in anticipo anche il vincitore del festival bar. A causa del meccanismo di voto però, in cui il pubblico durante le 4 serate è chiamato a scegliere votando la canzone dell'estate, la diretta su rtl non può essere evitata, o almeno questo è ciò che ci fanno credere. Il programma viene poi rimandato in onda per 4 serate a luglio su canale5. Il festival bar invece, accompagnava il pubblico per tutta l'estate, eccezion fatta per agosto e veniva anch'esso registrato ma in diverse piazze d'Italia da Nord a Sud, indimenticabili le serate finali che si sono quasi sempre svolte all'arena di Verona. L'esperienza, in quanto il festival bar andava in onda dal 1964 e per questo a mio parere, programmi così longevi non andrebbero ne eliminati, ma se ciò accade, per nessuna ragione sostituiti, al massimo riproposti ma non come brutta anzi orrenda copia. Certo è anche probabile che negli anni forse, il coca-cola riesca ad imporsi sul pubblico al pari del festival bar ma ne dubito in quanto, nel corso dell'estate ci sono più manifestazioni canore e soprattutto per come si svolge e su quest'aspetto scelgo di non dilungarmi oltre. In una tv che sempre più spesso tende a riproporre vecchi programmi cercando di ritrovare il sapore vintage di un tempo regalando attimi di autentica gioia ai nostalgici, mi chiedo perchè affannarsi a creare più programmi diversi che più o meno ricalcano lo stesso schema cercando di sostituirne uno che resterà probabilmente insostituibile? non sarebbe più semplice e meno macchinoso come è avvenuto per molti altri programmi riproporre il festival bar?...

lunedì 25 luglio 2016

Sangue del tuo sangue

L'estate si sa, per antonomasia è la stagione del relax, del dolce far niente, dei bagordi più sfrenati ma anche del riposo più assoluto e totale. In quest'ultima fase, accade che in un tempo dove tutto è fruibile, grazie ad app che consentono la visione on demand di programmi che per un motivo o per un altro, ci si è persi nel momento in cui andavano in onda. Questo il caso di sangue del tuo sangue, che questa notte ho deciso di guardare per la prima volta in streaming, essendo un programma che da appassionata di gialli quale sono, ha da subito attratto la mia attenzione quando lo scorso inverno è andato in onda sul canale9 del digitale terrestre. Il programma racconta i come e i perchè, rivivendo tutti i retroscena a partire dall'inizio, accadano sempre più spesso omicidi all'interno della propria famiglia, ad opera di parenti, sangue del tuo sangue appunto. Se non fosse basato su storie vere e dunque di per se questo rende tutto angosciante, il programma per gli appassionati e bello come un giallo da sfogliare, o un bel triller da vedere. perfetta narrazione, grande suspance perchè l'assassino non viene mai svelato immediatamente ma solo nel corso del programma. Le storie e il modo in cui vengono narrate, fanno dimenticare per un attimo che si tratta di storie realmente accadute, quest'aspetto rende il programma ancora più piacevole e godibile. Dal punto di vista di chi non vede, il programma è perfettamente comprensibile grazie al suono e alla narrazione. Tutto si svolge in maniera impeccabile ma come scritto inizialmente, questo tipo di programma può essere trovato bello solo dagli amanti del giallo.

martedì 19 luglio 2016

Una serata speciale

Dan Farrel è un pompiere rimasto vedovo, alle prese con il suo lavoro e la crescita del figlio dodicenne Tiler. un giorno Dan si reca a spegnere un incendio avvenuto in un negozio di fiori, dove incontra Kate, una delle due proprietarie. La sua ritrosia nel frequentare qualcuno dopo la prematura scomparsa di sua moglie lascia posto a qualcosa di più piacevole ma le cose potrebbero cambiare quando, l'ex di Kate tornerà, pentito di averla lasciata per il suo lavoro e disposto a tutto per riconquistarla. Nel contempo, Dan si troverà a dover consigliare e ssupportare tiler, innamorato di Rebecca, la figlia del medico che lavora al suo fianco. Frivolo e poco impegnativo, leggero ma non superficiale, Rai1, ha offerto questa sera al suo pubblico un piacevole modo di trascorrere una serata estiva, all'insegna di un film godibile e senza troppi fronzoli, che lascia al pari di un romanzo rosa, la possibilità di rilassarsi e staccare un attimo dalla quotidianità.

lunedì 18 luglio 2016

Stalker

Il tenente Bath Davis e il detektive Jack Larson, indagano per cercare di prevenire e bloccare i casi di stalking. Entrambi con un passato oscuro, i due cercheranno di assicurare i colpevoli alla giustizia. La serie a debuttato in chiaro ieri sera su rete4, mentre gli utenti premium avevano già assistito su premium crime al suo debutto nel 2015. La stagione e suddivisa in 20 episodi, per un totale di 42 minuti ad episodio. Purtroppo però, la stagione è già stata cancellata dalla tv americana lo scorso maggio e questo, a mio avviso è un vero peccato perchè da subito, il ritmo incalzante, inquietante e coinvolgente della narrazione, rendono accattivante il tutto, destando curiosità nello spettatore desideroso di comprenderne l'intero svolgimento, sia delle vicende poliziesche, che della vita personale dei poliziotti. Purtroppo però stando così le cose, questa sembrerebbe la prima, unica brevissima stagione di stalker, anche se non c'è dato di conoscere le ragioni di quest'improvvisa cancellazione ma si sa, misteri televisivi!

venerdì 15 luglio 2016

Secret millionaire

Da anni e per anni ci si è lamentati su come, sia sbagliato e frutto di una quasi ineducazione verso gli spettatori non vacanzieri, infarcire il palinsesto televisivo di repliche. Per molto tempo hanno assicurato che le cose cambiassero, continuando però puntualmente nel riproporre la stessa solfa. Per questo, non avrei mai pensato di scrivere su queste pagine e in questo blog, che cerca modestamente di occuparsi di tv, anche in pien'estate. invece, Secret millionaire, andato in onda su italia1 con la prima puntata ieri sera, ha da subito catturato la mia attenzione, in maniera positiva. Il programma consiste in una sorta di docu-reality, in cui un imprenditore milionario, viene catapultato per qualche tempo nella vita per così dire reale, quella in cui i ragazzi faticano ad andare avanti. Ieri sera è toccato ad Armando, un imprenditore napoletano che fin dall'infanzia, piangeva quando, andando a squola, incontrava un home less, rammaricandosi del fatto che lui avesse tutto mentre quell'uomo no. La madre, per evitargli questo disagio, ha agito cambiando strada. Nella puntata di ieri sera invece, dopo un'iniziale diffidenza, ha potuto affrontare le proprie paure toccandole con mano. Ha mangiato alla tavola di ragazzi a Corviale, quartiere periferico e non troppo agiato di Roma in cui si svolgeva il programma, ha assistito allo spettacolo in un centro sociale dei luci soffuse, gruppo rap del posto, ha fatto il volontario in una menza grazie a padre Alberto e in fine, si è confrontato aiutando i clochard alla stazione termini. Un programma che non fa vedere i ricchi come snob altezzosi ma li fa apparire umani, come ognuno di noi, con le proprie paure e fragilità. L'obbiettivo finale del programma è quello di consentire al ricco milionario di regalare un sogno alle persone che incontra, o di scegliere a chi regalarlo tra quelle incontrate. Così Armando, ha donato dei sacchi a pelo per i clocahrd alla stazione, ha fatto una donazione alla menza, ha donato del denaro anche ad Alessandro che con Julia, la sua ragazza, un architetto proveniente dall'Ucraina, realizza delle sculture ed è desideroso di cambiare il quartiere anche a livello architettonico. Ha stipulato un contratto per uno studio di registrazione con i rapper. Un programma intenso, commovente ma molto semplice, in cui anche i più forti diventano fragili, mettendosi in gioco a 360 gradi. Dal punto di vista di chi non vede, il programma narrato e comprensibile quasi nella sua interezza, diviene però più ostico nella sua parte finale, quella in cui l'imprenditore fa le sue donazioni, perchè per comprendere cosa stia effettivamente donando, come nel caso del denaro alla menza, ci si doveva andare ad intuito, in quanto non è stato detto esplicitamente. Le analogie con boss in incognito potrebbero essere dietro l'angolo però, se si guardano i due programmi in maniera differente e senza pregiudizi, le differenze da cogliere sono tante.

lunedì 16 maggio 2016

Franny

Franny è un filantropo miliardario che ritrova dopo anni la figlia del suo più caro amico e decide di aiutarla; il segreto che nasconde però, riaffiorerà irrompendo nella sua vita e nelle vite di chi lo circonda. A volte accade di guardare un bel trailer, dunque di essere automaticamente invogliati a vedere il film. Si sa però, che non tutte le belle confezioni, nascondono necessariamente un bel regalo. Questo è purtroppo, il caso di Franny, a nulla sono serviti il nome e il volto noto di Richard Gere per risollevarne le sorti, il film resta a parere di chi scrive un maldestro tentativo di affrontare con sensibilità e delicatezza aspetti drammatici e tormentati della vita del protagonista, generando però un'accozzaglia di eventi confusi e disordinati tra loro. Dal punto di vista di chi scrive, il film è perfettamente comprensibile, resta però difficile da capire, proprio per la sua effimera struttura. Personalmente, cercherò in futuro, per quanto tutto possa essere soggettivo e a discrezione di chi fruisce di un'opera, di non farmi ingannare solo dal trailer.

giovedì 12 maggio 2016

Blindspot

Una donna si risveglia all'interno di un borsone a time square, nuda e il suo corpo è interamente ricoperto da tatuaggi, tra i quali, compare sulla schiena il nome dell'agente dell'FBi Kurt Weller. Weller e la squadra dunque, inizieranno le indagini per ridare alla donna il suo passato, cercando anche di comprendere chi è perchè la tatuata e soprattutto, quali misteri nasconde ognuno dei suoi tatuaggi. La serie ha fatto il suo debutto lo scorso 10 maggio, in prima serata su italia1, dopo aver ottenuto ottimi riscontri in America, tanto da essere in produzione una seconda stagione. Avvincente, intrigante, intricata e misteriosa, ci porta alla scoperta di numerosi misteri che avvolgono e coinvolgono il passato di Jane do, questo il nome della donna ritrovata e dello strano e misterioso legame con L'agente Weller. Cattura e stimola fin dai primi attimi la curiosità, soprattutto se si amano triller, misteri sapientemente conditi con un pizzico di risvolti psicologici. Dal punto di vista di chi non vede, essendo una serie densa di azione, risulta non facile è talvolta noiosa, la comprensione e lo svolgimento di tutti i passaggi ma il nocciolo di tutta la situazione può dirsi ben compreso, la curiosità iniziale comunque, stimola molto la continuazione della visione di questa serie, per comprendere come si svolgeranno i fatti.

giovedì 5 maggio 2016

Nemiche per la pelle

Lucia e Fabiola non potrebbero essere più diverse, opposte, antitetiche. Per carattere, rigidità, stili di vita etc. Quando Paolo, l'uomo che entrambe hanno amato e sposato, verrà improvvisamente a mancare, si troveranno faccia a faccia davanti a Stefano, avvocato, migliore amico e curatore delle ultime volontà di Paolo, il quale lascia alle due donne un'eredità molto particolare, che le costringerà a confrontarsi e conoscersi. Un film che con il sorriso e la comicità, affronta e abbatte barriere burocratiche, istituzionali, convenzionali e familiari, che attanagliano la società odierna. Divertente, umoristico, ma allo stesso tempo serio, offre diversi spunti di riflessione trattati con leggerezza, ed è proprio questa spensieratezza che rende godibile e piacevole l'intero film. Dal punto di vista di chi non vede, tutto è reso perfettamente comprensibile e piacevole grazie a suoni e dialoghi. Un plauso va anche alla colonna sonora dei tiromancino, già bella di per se ma che inserita nel contesto del film, calza perfettamente come un bel vestito, assumendo un significato ancora più intenso e straordinario. Il tutto è reso ancora più entusiasmante dall'ottimo cast attoriale, tra cui spiccano i volti di: Margherita Bui, Claudia Gerini e Gianpaolo Morelli.

lunedì 2 maggio 2016

I migliori anni

Nell'autunno del 2008, vede per la prima volta la luce su rai1, un format ideato e condotto da carlo Conti. Il titolo, prende in prestito un brano di Renato 0, ovvero i migliori anni. fino al 2011, il programma è stato trasmesso consecutivamente negli anni, abbinato anche alla lotteria Italia. è stato interrotto, per riprendere nel 2013, con qualche modifica rispetto alla formula originale. Dopo uno stop di 3 anni, lo scorso venerdì 29 aprile, il programma ha rifatto capolino nelle case degli italiani, questa volta tornando alle sue origini, intratterrà i telespettatori per 5 puntate. una sfida per decretare il decennio migliore, tra gli anni 60, 70, 80 e 90. Con aneddoti, interviste a personaggi che hanno fatto lastoria di questo o quel decennio ma soprattutto, tanta, tantissima musica che ha caratterizzato quelle straordinarie e indimenticabili epoche. Novità di quest'anno: ad affiancare Carlo conti troviamo Anna Tatangelo, presente nel ripercorrere l'anno a cui di volta in volta verrà abbinata una canzone da ascoltare, e nel riproporre un medley di un'artista internazionale in ogni puntata. I migliori anni è un tuffo nei ricordi del passato. Guardandolo sembra di sentire l'odore di rame emanato dai gettoni, mentre in mano si materializza un walkman. Ecco perchè è bello che questo programma continui ad essere riproposto, per permettere ai giovani di conoscere anche solo a parole, oggetti, personaggi, canzoni, avvenimenti, che hanno fatto la storia di milioni e milioni di generazioni. Dal punto di vista di chi non vede naturalmente, tutto è perfettamente comprensibile e decisamente piacevole da guardare e ricordare, soprattutto se, certi oggetti, ricordi etc... sono ancora nitidi in memoria.

Colors

Si sa che di per se, l'orario post prandiale non garantisce grandi ascolti in casa rai ormai da qualche tempo, nello specifico per ciò che concerne rai1. Il delicato compito di accompagnare i telespettatori in questa non facile fascia oraria, dopo diversi tentativi spetta da oggi ad Amadeus, in onda con Colors, un telequiz che terrà compagnia a chi avrà il piacere di vederlo, dal 2 al 27 maggio dalle 14:05 circa su rai1. Si sa anche che: i mesi di maggio e giugno, sono spesso usati per testare nuovi format, far partire puntate pilota di telefilm, serie tv e programmi, che se riscontrano un buon successo, verranno quasi sempre confermati nel periodo di garanzia, ovvero quando la stagione televisiva è in pieno svolgimento, nei mesi autunnali, invernali e primaverili. Aggiungerei in oltre, che vedere un quiz nel primo pomeriggio più tosto che nella fascia preserale come siamo abituati in Italia è abbastanza strano, e di sicuro curioso, quindi anche questo espediente potrebbe strategicamente attirare qualche telespettatore in più. In altri stati invece, i quiz non sono delegati solo in fascia serale o preserale, e sulla base di ciò l'Italia ha deciso di giocare questa carta. Al quiz prendono parte 9 concorrenti, per un totale di 3 coppie, coppie di sposi, fidanzati o conviventi, ma è necessario che siano legati sentimentalmente. in buona sostanza, quello a cui ho da poco assistito, è un gioco di parole diviso in più manche e su diversi ambiti, dalla musica al gossip, a un tema specifico come dal parrucchiere o nomi maschili da dire in base alle lettere che appaiono. per ogni risposta esatta, la coppia riceve uno spicchio di colore, chi avrà dato più risposte e dunque ottenuto più spicchi, alla fine della manche riceverà il colore intero. nel penultimo gioco poi, le coppie potranno rubarsi i colori e dunque chi ne ha meno potrà passare in vantaggio. oltre ai colori, in ogni manche viene messo da parte un montepremi in euro, che alla fine potrà essere conquistato dalla coppia che si aggiudica il titolo di campione. Un meccanismo a mio avviso troppo faraginoso da spiegare e far comprendere, che si capisce meglio se si guarda il gioco nel suo svolgimento. Peccato però, che il ritmo almeno in questa prima puntata e a parere di chi scrive e dunque soggettivamente personale, risulti lento e noioso, al punto da distrarsi spesso e perdere la concentrazione, non capendo più in quale manche del gioco si sia giunti, a cosa si stia rispondendo eccetera. Solitamente amo i quiz e quasi mi dispiace per la prima volta dovermi esprimere negativamente proprio su un game show. Dal punto di vista di chi nonvede, tutto risulta perfettamente comprensibile e scorrevole.

venerdì 29 aprile 2016

Non dirlo al mio capo

Lisa, interpretata da Vanessa Incontrada, e una donna che rimasta vedova, deve occuparsi dei due figli. Mia, un'adolescente ribelle di 15 anni, che mal sopporta la madre e il piccolo Giuseppe di 9 anni. Trova lavoro come praticante nello studio dell'avvocato Enrico Vinci, interpretato da Lino guanciale. Enrico odia i bambini, sostenendo che le donne che sono anche madri, non possano occuparsi della carriera come le donne single. Così Lisa, è costretta a mentire, dicendo di essere single. Si sa però che le bugie potrebbero avere le gambe corte. Sarà così anche in questo caso? La serie in onda tutti i giovedì su rai1 in 6 puntate per un totale di 12 episodi, affronta con brio e leggerezza, il difficile tema delle donne in carriera, spesso bistrattate per essere anche madri. La serie appare fresca e divertente, piena di temi da snocciolare e sviluppi di cui attendere l'esito. Visto il notevole cast di attori, tra i quali spicca Chiara Francini nella parte di Perla, la vicina di Lisa alla quale vengono affidate le gag e le battute più divertenti. Considerato anche il buon esperimento che ha visto gli stessi attori coinvolti in altre fiction di successo e la storica collocazione del giovedì, ci si sarebbe forse aspettato di più, si sa però che le aspettative, quando sono alte, vengono quasi sempre disattese. Trattandosi però della messa in onda solo dei primi 2 episodi, la serie ha tutto il tempo per carburare e farsi strada, facendosi apprezzare e amare come le fiction che l'hanno preceduta. Anche perchè, gli ingredienti affinchè questo avvenga, ci sono tutti. Dal punto di vista di chi non vede, tutto appare perfettamente comprensibile.

sabato 23 aprile 2016

Rischiatutto

La rai decide di riproporre rischiatutto, telequiz che negli anni 70 era condotto da Mike Buongiorno, mentre adesso a prenderne le redini e Fabio Fazio che con Mike aveva un rapporto speciale, che fin dai primi minuti si intravede ancora nei confronti della famiglia del celebre conduttore, presente in studio in tutte e due le serate pilota dell'esperimento. Giovedì 21 e venerdì 22 aprile infatti, rai1 ha riaperto le porte a quel telequiz che in passato, ha saputo tenere incollati milioni e milioni di italiani al teleschermo, ripetendo quest'operazione in termini d'ascolto anche nel 2016, battendo la concorrenza. nella serata di giovedì, a giocare sono stati vip e concorrenti celebri del telequiz, divisi in due squadre. Tra i vip vi erano Fabrizio Frizi, Cristian Desica, Maria Defilippi, per citarne alcuni. Tra i concorrrenti che hanno fatto la storia di rischiatutto, La signora Longari e il signor Fabricatore. Tra le novità del programma, citiamo la materia vivente, risposte a domande su un ospite presente in studio, Alberto Tomba nel primo caso e Fiorello nel secondo, quest'ultimo come Fazio ha avuto un legame speciale con Mike, che lo ha portato a scherzare con il conduttore, dando vita ad un esilarante imitazione di Mike da parte di entrambi. Nella serata di venerdì 22 aprile invece, a giocare sono stati nuovi concorrenti del programma, che partirà ufficialmente in autunno su rai3, ad ottobre nello specifico tutti i giovedì sera, storica collocazione del programma anche negli anni 70. A differenza dei telequiz di oggi, il rischiatutto dal punto di vista di chi scrive è bello perchè richiede una cultura e una preparazione sconfinate, a partire dalla prima manche, quella con le domande preliminari basate sulla materia di gioco che i concorrenti hanno scelto. Nel caso dei vip ad esempio, Fabrizio Frizi sceglieva i beatles, mentre Desica Frank Sinatra. Ogni risposta che deve essere data entro 5 secondi, vale 3000 euro. Si passa poi alle domande del tabellone, divise in sei categorie e quì entra in campo anche la materia vivente. In questa fase del gioco, si possono trovare il rischio, dove si può rischiare da 3000 euro a tutto quello che si è guadagnato, oppure il giolli, che automaticamente porta al raddoppio. La fase finale del gioco, quella in cabina dove i concorrenti devono rispondere nuovamente alle domande sulla loro materia, 10 domande in pochi minuti, porta alla perdita o al raddoppio di tutto ciò che si è guadagnato. Il gioco dunque è stimolante, avvincente e interessante, tiene col fiato sospeso dalla prima all'ultima fase e soprattutto, insegna qualcosa, che non guasta mai. Dal punto di vista di chi non vede, tutto è perfettamente comprensibile e scorrevole. un usato garantito dunque dal sapore vintage, su cui la rai decide di puntare, uscendone vincente come gli ascolti dimostrano. Spero solo che il cambio di rete e la messa in onda in un diverso periodo dell'anno, non smorzino l'entusiasmo creando un calo in termini di share, perchè davvero merita ed è un modo per far conoscere ai più giovani un po di storia della tv, esperimento che credo vada ripetuto anche con altri programmi che hanno dato tanto alla tv italiana in passato, non tanto per riportarli al successo, ma per riproporli a quelle generazioni che per ragioni anagrafiche ne hanno solo sentito parlare.

domenica 10 aprile 2016

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2

Kosta crede che la nipote Paris a 17 anni sia già troppo vecchia e debba assolutamente sposarsi, naturalmente con un greco. Casualmente però, scoprirà che è proprio lui a non essere sposato, perchè il prete anni prima, ha dimenticato di firmare il suo certificato di matrimonio. Nel mio grosso grasso matrimonio greco 2, ritroviamo l'intero cast che abbiamo conosciuto e amato all'inizio del nuovo millennio, mancano però la comicità e la verve che li hanno accompagnati facendoci scompisciare da ridere nel primo film. Si sa inoltre che quando il sequel di un film pulula di aspettative perchè abbiamo molto amato il primo, si rivela quasi sempre una cocente delusione e anche in questo caso purtroppo a parere di chi scrive non veniamo smentiti. Il film e carino, simpatico, ma neanche lontanamente paragonabile al suo predecessore. Sì sa in fine che tutto e soggettivo e personale, ciò che piace a qualcuno non piace a qualcunaltro e viceversa. Per tanto, consiglio comunque di vederlo per poter trarre una propria soggettiva opinione, magari differente da quella che state leggendo. Dal punto di vista di chi non vede, tutto e reso ben comprensibile da dialoghi e suoni.

sabato 9 aprile 2016

Vita, cuore, battito

Se non conoscete questo film, e dal titolo vi immaginate già che si tratti del solito melenso e romantico melodramma con un finale, magari, prevedibile e scontato, beh, vi dico fin da subito che vi sbagliate di grosso.
Vita, cuore, battito, infatti, è un film uscito il 17 marzo 2016 nei cinema, e gli attori che lo interpretano sono quasi tutti usciti da "Made in Sud", il che è tutto dire, non nel senso che non sanno recitare, anzi, ma facendo riferimento al titolo del post.
La pellicola, infatti, racconta la storia di Enzo e Monica, napoletani dalle vite molto semplici, innamorati e senza troppe prospettive di vita.
Enzo, però, vince una lotteria a una bisca clandestina, ma invece di avere tutti i soldi in contanti, ne ottiene dal boss solo una parte, mentre il resto lo avrà in un viaggio culturale, tra Firenze, Barcellona e Formentera.
Così, come pesci fuor d'acqua, i 2 ragazzi partono per qualcosa che nemmeno immaginano.
Da qui iniziano battute a ritmo serratissimo, tanto da rischiare di perdersene alcune se non si sta attenti ai singoli fotogrammi.
Le risate, quindi, non mancano, anzi, anche se a volte le situazioni e le gag fanno più riferimento a una commedia teatrale più che cinematografica, ma nonostante questo l'importante è che si rida di gusto, e questo è l'effetto che il film vuol far fare agli spettatori, non risparmiando, alla fine, anche qualche riflessione che non fa mai male.
Dal punto di vista di chi non vede tutto risulta ben comprensibile, dato che quasi tutte le battute vengono dalle parole dei protagonisti, e solo poche situazioni sono visive, ma comunque possono essere capite anche queste.
Personalmente, come si sarà capito, consiglio di immergersi in questa ora e mezza di pure risate, in primis perchè la pellicola è italiana e gli attori sono bravi, e poi perchè, in certi momenti di pesantezza, ci si deve anche alleggerire la mente e non pensare a nulla.

giovedì 7 aprile 2016

Una pallottola nel cuore

Bruno Palmieri è un giornalista di cronaca nera, che si occupa di cold case; In inglese casi freddi, cioè risolve tutti quegli omicidi che per anni non hanno trovato soluzione, giacendo dimenticati negli archivi. Anni prima, Bruno ha avuto una relazione con Paola, dalla quale è nata Maddalena ormai grande, madre a sua volta che ritroverà come collega nel giornale in cui lavora. Con la sublime interpretazione di Gigi Proietti nei panni di Bruno, impreziosita dalla collaborazione di Licia Maglietta, Enzo Decaro e Giulia Bevilacqua, questi ultimi hanno fatto il loro ingresso in questa seconda stagione iniziata su rai 1 lo scorso martedì 5 aprile, una pallottola nel cuore si rivela un prodotto dal sapore allegro, ironico, goliardico, spensierato e vincente. dal punto di vista di chi non vede, il tutto è reso perfettamente comprensibile da suoni e dialoghi. Qualche facile distrazione può essere possibile durante i flashback che accompagnano il racconto dei casi irrisolti di cui il protagonista si occupa.

martedì 5 aprile 2016

Cucine da incubo

Cucine da incubo è un reality show in onda dal2013 su fox life canale satellitare di sky e in chiaro su cielo, canale 26 del digitale terrestre, mentre dal 27 marzo 2016, potremo assistere alla quarta stagione in onda tutte le domeniche in prima serata su Deejay tv, canale 9 del digitale terrestre. Il programma si occupa di aiutare i ristoranti in crisi a scongiurare il rischio chiusura, grazie al supporto e ai preziosi consigli dello chef Antonino Cannavacciuolo che, dopo essersi occupato di ispezionare i locali a partire dall'insegna per passare alle cucine, alla sala e ai servizi, cercherà di comprendere le dinamiche comportamentali e lavorative dei membri dello staf, correggendole se occorre. In fine Cannavacciuolo si occuperà del restyling dei locali ma anche del menu, per poi supervisionare un'ultima volta e attenzionare correggendo eventuali sbavature in tutta la situazione. Non ho mai amato particolarmente i programmi di cucina, trovandoli noiosi e poco appetibili, a dispetto dell'argomento trattato. Casualmente mi sono imbattuta in cucine da incubo e avendolo trovato gradevole e non troppo ostico, ho voluto attenzionarlo meglio, guardandone un'intera puntata. Non amando l'argomento in maniera particolare come ho già detto, l'effetto noia si ottiene comunque ma dal momento che la durata di ogni puntata e di 45 minuti, non si ha neanche il tempo di annoiarsi seriamente. A farmi molto sorridere sono state le musiche sapientemente scelte e ottimamente inserite nel contesto, per fare qualche esempio all'arrivo nel locale dello chef parte la musica di profondo rosso, o mentre assaggia le portate per comprenderne il menu in sottofondo si odono le colonne sonore dei western di Ennio Morricone. Il programma nel complesso e assolutamente leggero e adatto a qualche minuto di sano e spensierato relax. Dal punto di vista di chi non vede, è totalmente comprensibile in tutto e per tutto grazie ai dialoghi, i suoni, anche mentre nella fase finale lo chef prepara le ricette dei nuovi menu, vengono comprese non solo perchè spiegate, ma perchè il tutto è accompagnato dai vari rumori di frittura, stoviglie etc... Proprio come se si fosse nella propria cucina ad osservare le preparazioni di ogni piatto. Questi aspetti così rari da trovare in un programma di questo tipo dove ogni rumore viene oscurato dalla musica di sottofondo e solitamente non ci si lancia neanche tanto in spiegazioni così accurate da rendere il tutto assolutamente semplice da comprendere, mi hanno piacevolmente colpita tanto da farmi piacere un programma su un genere che solitamente non mi attrae. Probabilmente non lo rivedrò di proposito ma, se mi dovesse capitare ancora di imbattermi casualmente in cucine da incubo non cambierò canale.

lunedì 4 aprile 2016

Laura e Paola

Laura e Paola è il nuovo varietà di Rai1, condotto da Laura Pausini e Paola Cortellesi che terrà compagnia ai telespettatori per tre puntate, ogni venerdì dall1 al 15 aprile. La prima puntata andata in onda c'ha regalato uno spettacolo godibile, rilassante e adatto a chi vuole godersi un po di leggerezza. Bella l'idea di non relegare gli ospiti a semplici e veloci comparsate, dilungandosi a chiacchierare con loro prima e dopo l'esibizione. Toccante il monologo sul bullismo di Paola Cortellesi, sulle note di guerriero interpretata da Marco Mengoni, con le strofe sapientemente inserite tra una pausa e l'altra del monologo. Indimenticabile ed esilarante Bocelli nell'esecuzione di Pippi Calzelunghe; Brava come sempre Paola Cortellesi nei suoi personaggi ai quali però viene dato troppo poco spazio a parere di chi scrive. Nell'imbastire il programma, andrebbero meglio dosati i momenti di spettacolo e musica, tal volta sembra che vi siano lunghi momenti di varietà e poca musica e viceversa. Dal punto di vista di chi non vede, lo spettacolo è assolutamente e totalmente comprensibile anche se, nel monologo sovracitato ad esempio, ho avuto la sensazione che tra le parole di Paola cortellesi e il brano di Mengoni intercorressero delle immagini, specie durante la canzone ma ovviamente, salvo descrizioni in replica non se ne avrà mai certezza. A parte qualche aggiustamento quà e là soprattutto nei tempi televisivi da gestire, il tutto è assolutamente promosso a pieni voti.

mercoledì 30 marzo 2016

Eities ottanta mi da tanto

Eities ottanta mi da tanto è una webserie che va in onda a cadenza settimanale, sulla web tv niente tv, facente parte del circuito dei canali discovery. Ogni episodio ha una durata di 9 minuti e siamo attualmente al terzo, in quanto la serie ha fatto il suo esordio lo scorso 7 marzo. Protagonista di eities e la comica/attrice Geppi Cucciari nei panni di Mary, una receptionist amante degli anni 80 al punto da desiderare di viverci e continuare a mantenerne in tutto e per tutto lo stile anche ai giorni nostri. Un giorno il suo capo le mostra un'app in versione beta, che consente proprio di tornare agli anni 80 e Mary che non desidera altro, si tuffa a capofitto in questo viaggio a ritroso nel tempo, modificando ad ogni puntata una parte di realtà. In ogni episodio vi è una diversa guestar, protagonista di queste modificazioni, come Fabio Volo o Francesco Facchinetti. Credo che ad impedire la possibilità di ottenere buoni risultati in termini di audience nelle serie di così breve durata, sia proprio la durata. Ricordiamoci che serie o sitcom di straordinario successo come Friends, duravano poco ma si trattava pur sempre di 30 minuti. Volendo ironizzare si potrebbe affermare che in 9 minuti non si ha neanche il tempo di accendere la tv, che si rischia di perderne qualche stralcio. Non credo neanche che il poco successo attualmente si possa imputare al canale trattandosi di una web tv, perchè gli stessi esperimenti su serie tv di questo tipo sono stati fatti anche in chiaro non ottenendo grandi risultati. In oltre, siamo ancora al terzo episodio, quindi non escluderei che andando avanti anche gli ascolti possano cambiare in meglio. Dopo questa breve disamina sui possibili perchè e per come di un prodotto che potrebbe migliorare, da un punto di vista strettamente personale dico che a me questa serie piace tanto, perchè naturalmente è un tuffo nei ricordi di ognuno di noi. Il tutto si svolge con una struttura veloce, breve e dinamica che spero, abitui il pubblico sempre di più a serie di questo tipo in modo da poterlo fidelizzare e affezionarcisi. Anch'io quando una cosa mi piace preferirei durasse di più ma penso che quella di eities e altre serie del genere, con questi meccanismi e tempi brevi e veloci, sia ormai nella serialità la tv del futuro, quindi ci si dovrebbe adeguare. Dal punto di vista di chi non vede, la serie è perfettamente comprensibile grazie ai suoi dialoghi e suoni.

Kyberbullyng

Taylor è una ragazza come tante, come tutti i suoi coetanei desidera avere un pc, che le consenta una maggiore fruibilità di internet è un'interazione con i suoi compagni anche fuori dall'orario scolastico. Taylor scoprirà a sue spese, che non sempre però il mondo di internet è bello come appare, ritrovandosi al centro di atti di cyberbullismo. Il film pone l'accento sulle difficili condizioni di chi troppo spesso, viene preso come bersaglio da prepotenti che soprattutto con il web, a causa di anomie cioè mancanza di regole, celandosi dietro un nickname e uno schermo, si sentono forti ed invincibili, perchè tanto non è possibile rispetto al bullismo che avviene a scuola faccia a faccia, risalire a chi lo attua. Più subdolo, sottile, meno facile da controllare, il cyberbullismo come spesso i fatti di cronaca dimostrano, porta le vittime a gesti insensati e disperati. Rispetto a quando il bullismo avviene a scuola, la vittima che viene attaccata sul web ha un tormento costante e continuo, diventa dunque quasi impossibile se non si è dotati di una grande forza e adeguatamente supportati, resistere a tutto questo. Nel film è fondamentale l'atteggiamento dei genitori, sia di una delle vittime che della ragazza ogetto di bullismo, che stanno molto accanto alle loro figlie confortandole e sostenendole. Ottima interpretazione anche quella del terapeuta di gruppo, che fornisce con grande competenza le strategie per combattere questa sorta di guerra tecnologica. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile anche perchè, seppur nella parte iniziale quando i protagonisti scrivono al pc i messaggi non vengono verbalizzati, successivamente accade invece che vengono letti ad alta voce e dunque questo rende tutto fluido, scorrevole e comprensibile. Film molto attuale, da vedere assolutamente per sensibilizzare l'opinione pubblica, in quanto tutti potremmo ritrovarci nel ruolo di bulli o vittime, a scuola come nel lavoro, cambiano le terminologie, l'età ma non leazioni, ne tantomeno gli stati d'animo di chi ne è oggetto.

domenica 20 marzo 2016

Come fai sbagli

I Piccardo e gli Spinelli sono 2 famiglie agli antipodi per quanto riguarda gli stili educativi dei figli adolescenti. rigidi e schematici i Piccardo, permissivi e democratici gli Spinelli. Per la prima volta mi trovo a recensire un programma televisivo mentre va in onda. Mai come in questa stagione la rai, rai1 in particolare manda in onda fiction col meccanismo trito e ritrito della saga familiare che forse, visti gli ascolti, sembra aver stancato un po il pubblico. Mentre però le serie andate in onda in questa stagione cioè è arrivata la felicità e tutto può succedere sono stati dei bei prodotti e dunque il pubblico ha perso qualcosa di bello, questa sera la prima puntata di come fai sbagli in onda mentre scrivo su rai1 risulta al quanto lenta e noiosa. Sembra un maldestro e forzato tentativo di comicità che però non decolla, in più con un meccanismo già rodato nonostante un buon cast attoriale, tra cui Caterina Guzzantie Loretta Goggi. La serie si compone di 6 puntate, per un totale di 12 episodi ma credo proprio che mi fermerò al primo. Dal punto di vista di chi non vede, la serie è perfettamente comprensibile e facile da seguire.

Parenthood

Cambiano i nomi, le ambientazioni, i luoghi ma non le storie! Per conoscere la trama di Parenthood, vi basterà leggere quella di tutto può succedere della quale vi ho parlato in qualche post precedente; quì mi limiterò a scrivervi le mie impressioni e sensazioni nel guardarla; sono giunta al settimo episodio della prima delle 6 stagioni di cui si compone questa serie. Quando ho letto che tutto può succedere era il remake di parenthood, pensavo si trattasse di un qualcosa liberamente tratto da, o ampiamente ispirato ma non totalmente aderente alla storia originale in tutti i suoi aspetti e personaggi. Ho scelto di vedere parenthood per cogliere le analogie con tutto può succedere ma più che analogie, si tratta di totale fedeltà a quanto visto in Italia, solo che per una volta, mi trovo a rinnovare con grande stupore in quanto si sa che gli americani in fatto di cinema e serialità sono imbattibili, i complimenti per una migliore realizzazione e maggiore coinvolgimento e voglia di restare incollati allo schermo fin dal primo minuto del primo episodio, cosa che invece non accade affatto con parenthood, molto più noiosa e ingarbugliata per essere compresa nelle varie trame e negli aspetti che legano i personaggi. Per iniziare ad intravedere curiosità e poter timidamente affermare un accenno di bellezza in parenthood, si deve attendere il terzo episodio, non è brutto ma se non avessi visto tutto può succedere e dunque non mi fosse venuta voglia di collegarlo all'originale non l'avrei mai visto, dal momento che avevo provato a vedere qualche anno fa i primi episodi perdendomi nel labirinto di trame e personaggi, finendo per annoiarmi a morte. Adesso che però grazie a tutto può succedere ho intessuto le trame di ogni storia e ritrovato ogni personaggio, è molto piacevole e bella da guardare. Dal punto di vista di chi non vede, entrambe le serie sono perfettamente comprensibili grazie alle loro sonorità e dialoghi che rendono di facile interpretazione il tutto. In fine, aggiungo che mi sono avvicinata a questo format in quanto da psicologa ho studiato la sindrome di Asperger e mi incuriosiva capire come in tv trattassero una patologia che conoscevo nei suoi aspetti teorici e devo dire che, in entrambe le serie ma anche in questo caso a parere di chi scrive sempre meglio in quella nostrana, il tema è trattato in maniera comprensibile e con tatto.

domenica 13 marzo 2016

The flash (la serie)

The flash è una serie tv statunitense andata in onda per la prima volta nel 2014 per il canale televisivo the Cw.
In Italia è stata trasmessa da Italia 1 a partire dal gennaio 2015, ed è attualmente alla seconda stagione.

Barry Allen, all'età di 11 anni, assiste all'omicidio della madre del quale viene ingiustamente accusato il padre.
In realtà il ragazzino vede uno strano gioco di luci, come se qualcuno di molto veloce fosse stato sulla scena del delitto.
Da quel momento Barry viene affidato al detective Joe West, che gli farà da tutore e crescerà insieme a Iris, figlia del poliziotto.
Ritroviamo quindi Barry 14 anni dopo lavorare alla polizia come esperto della scientifica, e, mentre sta indagando presso i laboratori S.T.A.R. del dottor Wells, viene colpito dall'esplosione di un acceleratore di particelle, che sembra averlo ucciso.
Risvegliatosi invece dal coma dopo 9 mesi, si accorge di aver acquisito un importantissima dote, quella della super velocità.
Così indossa una tuta rossa e diventa the flash.
Grazie all'aiuto del team di Wells, Kaitlyn Snow e Cisco Ramon, Barry combatte i metaumani cattivi, gente che, come lui, è stata colpita da quell'esplosione, ma che non ha assolutamente intenzione di fare del bene alla città.
Naturalmente, man mano che la trama si snoda si scopriranno nuovi personaggi e, anche, nuove dimensioni.
Nella seconda stagione, infatti, si scoprirà che il nostro non è l'unico pianeta esistente, ed affioreranno nuovi volti come il velocista dell'universo parallelo Terra 2, Jay Garrick, e una nuova partner per il detective West, Patty, di cui Barry si innamorerà.
Dal punto di vista di chi non vede si capisce quasi tutto, tranne, a volte, la parte della battaglia, nella quale non si riesce a cogliere in che modo Barry sconfigga il cattivo di turno.
Questo, comunque, è molto comune nelle serie e anche nei film dedicati ai super eroi, data l'azione che lascia poco spazio al dialogo.
Dal punto di vista personale, invece, mi sento di consigliare agli amanti del genere questa serie, davvero una delle migliori viste negli ultimi anni, almeno fino a questo punto.
Spero la trama non inizi ad ingarbugliarsi troppo con l'andare del tempo, perchè si rischierebbe di rovinare un qualcosa di davvero bello.

Room

Jack è un bambino di cinque anni, che crede che il mondo inizi e finisca nella stanza del capanno dove è nato e cresciuto. Quando però la madre gli dirà di essere stata rapita da adolescente, le cose potrebbero cambiare. Il film è molto introspettivo, denso e intenso di emozioni o almeno, questo vorrebbe trasmettere finendo però qualche volta, per essere un tantino noioso a causa dell'eccessivo dilungarsi sulla narrazione in alcune scene. Room si focalizza anche sulla maggiore capacità di rielaborazione dei bambini rispetto agli adulti, su come spesso i figli possano grazie al loro amore e al loro coraggio, salvare i genitori e non il contrario, ma anche di come, ci si possa salvare reciprocamente quando si ha qualcuno da accudire e da amare, qualcuno per cui vale la pena continuare a vivere e lottare. Room è a mio avviso, un intenso film a carattere psicologico, che definirei meno drammatico di quanto si possa pensare e rispetto a quanto viene descritto nel definire il genere che lo caratterizza. Dal punto di vista di chi non vede, i dialoghi sono tanti e ben collocati, tanto da non trovare particolari difficoltà nella comprensione globale del film anche se, ci sono spesso silenzi troppo prolungati e forse, anche questo contribuisce a renderlo a tratti noioso. Un film che non rivedrei, ma che sono contenta di aver visto.

lunedì 29 febbraio 2016

Perfetti sconosciuti

Alzi la mano chi di voi, per gioco o per allontanare la noia non ha mai giocato con i propri amici o compagni di classe ad obbligo o verità? Si sa però che come dice Freud:" Scherzando si dice la verità." quindi nella vita ci sono giochi che non andrebbero mai fatti, o comunque altamente evitati per non incorrere nella possibilità che possano degenerare e trasformarsi in qualcosa di molto più serio è questo il leitmotiv di perfetti sconosciuti, film in cui un gruppo di amici di vecchia data si ritrova durante una cena ed Emma, la Psico analista del gruppo, propone per gioco di mettere tutti i loro cellulari sul tavolo e che di conseguenza, tutto quello che arriverà ad ognuno, chiamate, messaggi etc, dovrà essere letto e ascoltato dagli altri. Il gioco come quasi sempre inizia per una provocazione, in quanto ognuno di loro asseriva di non avere segreti ma sarà vero? Questo film è a parere di chi scrive, un'attenta disamina su quanto ormai, come viene detto anche dagli attori, gli smartphone, i pc o la tecnologia in generale, siano la scatola nera della nostra vita, una scatola nera in cui abbiamo riposto tutto, forse troppo e dunque non conviene giocarci, se vogliamo evitare serie e poco piacevoli ripercussioni. Il film offre degli spunti comici ma anche molto seri e drammatici, e credo che gli spunti seri e drammatici sui quali riflettere siano molto più di quelli comici. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile ma su determinati aspetti, sarebbe auspicabile qualche descrizione.

domenica 28 febbraio 2016

Di fattoFamiglie

Di fatto famiglie è un programma in onda in prima serata su real time, canale 31 del digitale terrestre, che si occupa di condurre gli italiani nelle case di alcune famiglie arcobaleno, per scoprire come vivono e cosa fanno. Il programma e ben fatto e documenta molto bene le storie che racconta e i loro protagonisti, senza voler ne strumentalizzare, ne essere di parte. Credo che sia importante dare voce a chi ne ha di meno e che la tivù possa in tal senso sensibilizzare in maniera massiccia quella parte dell'opinione pubblica ancora restia nell'accettazione e al confronto su determinati temi, definiti spinosi. Il programma si prefigge lo scopo di far comprendere che tutto è normale, dipende semplicemente da come lo si vive e che peso gli si attribuisce. Dal punto di vista di chi non vede, il programma è perfettamente comprensibile sotto ogni aspetto. A parere di chi scrive, sarebbe auspicabile che programmi del genere avessero un peso maggiore sulle reti cosìddette ammiraglie, in modo da dare una maggiore eco ai temi affrontati.

martedì 23 febbraio 2016

Confusi e felici

Spesso immaginiamo che chi si prende cura della nostra salute, fisica o psichica sia incrollabile, ottimista, pieno di vita e di fiducia in se stesso e negli altri. Vi siete mai chiesti quale sarebbe la vostra reazione se il vostro medico o psico analista ad un certo punto avesse bisogno del vostro aiuto perchè affetto da una malattia che provoca in lui/lei quasi inevitabilmente una conseguente depressione? Ad affrontare questo tema, ci ha pensato un brillante cast attoriale, formato tra gli altri da Claudio Bisio, Rocco Papaleo e Pietro Sermonti. Claudio bisio interpreta Marcello, uno psicoanalista con una vita perfetta che entra in crisi quando, gli viene riscontrata una maculopatia che potrebbe degenerare in cecità. Marcello abbandona tutti chiudendosi in se stesso, pensa anche di non svolgere più la sua professione. I pazienti però, risoluti a cercare e trovare un perchè a quell'improvviso abbandono, non gli consentiranno di farlo, offrendosi di aiutarlo quando ne comprenderanno la causa. Il film è un continum di gag, battute escach esilaranti, che afronta con ironia e leggerezza un tema serio e che fa ben comprendere come, le difficoltà possano essere affrontate meglio solo quando non si è soli e se si ha la non sempre scontata e sempre più rara fortuna di avere qualcuno accanto su cui contare e con cui affrontare tutto. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile è altamente consigliato a chiunque abbia voglia di passare qualche ora di autentica spensieratezza all'insegna della comicità non superficiale.

martedì 19 gennaio 2016

L'ispettore Coliandro

A volte ritornano! Verrebbe da esclamare, dando un'occhiata al venerd'ì sera di rai2, che dallo scorso venerdì 15 gennaio, è tornata a riproporre a distanza di 5 anni dall'ultima poco fortunata serie, gli episodi del'ispettore coliandro con protagonista GianPaolo Morelli. La serie si caratterizza per piccole parti recitate da ospiti famosi, non necessariamente attori che credo cerchino di confluire maggior risalto a questa serie. Nellultima serie è toccato a Max Pezzali far capolino in una puntata, ad aprire le danze venerdì scorso invece, c'ha pensato Giancarlo Magalli nei panni di un commendatore che cantava a squarciagola sotto la doccia, prima di morire a causa di una caduta in bagno. Coliandro è sempre il solito scapolo impenitente, pronto ad innamorarsi di una donna diversa in ogni puntata. Vorrebbe essere sempre più simile ad un poliziotto americano, commettendo in realtà solo qualche buffo e goffo tentativo di emulazione mal riuscito. Ormai neanche Montalbano, pur essendo ambientato in Sicilia, usa così tanto l'intercalare siciliano più famoso al mondo che invece sembra essere la punta di diamante di Coliandro, pur non essendo Siciliano. La serie tenta di essere comica, buffa e divertente, anche per le fattezze che caratterizzano il personaggio. A volte ci riesce, a volte resta un maldestro tentativo di provarci che diventa noioso ma nel complesso, la serie è piacevole e poco impegnativa, per chi ha voglia di passare una serata in leggerezza fatta di svago e qualche sorriso senza troppi pensieri. Dal punto di vista di chi non vede, la serie è perfettamente comprensibile anche perchè, i momenti con qualche azione in più, sono ben coadiuvati da sonorità audio che ne caratterizzano e facilitano la comprensione.

venerdì 8 gennaio 2016

Io che amo solo te (il film)

Sarà che quando un libro piace tanto sembra ineguagliabile, che per forza di cose in un film per quanto tratto dal libro si debba essere concisi per farci stare proprio tutto ma, ormai è una certezza, che i film tratti dai libri non risultino essere stupendi come i libri stessi. Io che amo solo te vvanta un cast di ottimi attori tra i quali: Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti e Luciana Littizzetto. Lo stesso Luca bianchini, scrittore del libro, si è occupato delle scene in modo da far aderire e coincidere il più possibile il tutto. Nonostante questo però, a parere di chi scrive il libro resta molto molto più bello ed emozionante. Trama: Ninella e don Mimì, sono due cinquantenni che in passato, si sono voluti e amati profondamente, fino a quando, le loro scelte di vita hanno bruscamente interrotto il loro amore. Il destino però, a deciso di  far loro un regalo. Chiara e Damiano, i loro figli, stanno per celebrare il loro matrimonio. tutto deve essere  perfetto per quel giorno, ogni azione, situazione, minimo dettaglio  vengono più volte rivisti al fine di poter essere programmati e assicurati alla perfezione. Tutto però potrebbe precipitare in un solo istante, a partire  dal maestrale che inizia a soffiare forte fin dal giorno prima delle nozze, è  per molti a Polignano, il vento significa sfortuna. Il film uscito nelle sale nell'autunno 2015, narra tutto questo ma in maniera molto veloce e concisa, come se il libro si riuscisse a fermare, prendendosi quella boccata d'aria, che consente di concentrarsi e assaporare meglio ogni vicenda. Dal punto di vista di chi non vede invece è perfettamente comprensibile scorrevole e senza intoppi o scene eccessivamente silenziose e quindi difficili da interpretare.

martedì 5 gennaio 2016

Quo vado

Premettendo che a parere di chi scrive la comicità di Checco Zalone non sia inversamente proporzionale allo spropositato successo che ne deriva, devo ammettere che quo vado non è niente male. Dopo aver apprezzato cado dalle nubi, gli altri film non mi hanno entusiasmata granchè, in quo vado ritrovo l'entusiasmo iniziale che ho avuto con cado dalle nubi, anche se definirei il film carino, apprezzabile, simpatico, bello ma non eccezionale come tutti i film di Zalone, Cado dalle nubi compreso. Trama: Checco ha 38 anni e nella vita ha realizzato tutti i suoi sogni. Vive nel suo paese d'origine, in una provincia pugliese. Vive a casa con i genitori , è fidanzato e non ha intenzione di sposarsi ma cosa indispensabile, ha ottenuto il posto fisso. Checco rischia di veder crollare tutti i suoi sogni a causa dei tagli alle province che le nuove riforme legislative stanno attuando. Il film è bello nel complesso perchè ha una morale è un finale bellissimo e Checco Zalone è molto abile come ha già mostrato in precedenza ad esasperare i luoghi comuni e le probblematiche che affliggono la nostra realtà, facendolo con ironia dissacrante. Dal punto di vista di chi non vede, come spesso accade per i film poco impegnativi che giocoforza sono meglio imbastiti da più dialoghi che scene silenziose e d'azione, il film e scorrevole e perfettamente comprensibile. in sintesi nonostante le opinioni personali lo consiglio vivamente, per staccare dalla solita routinne, cosa che la comicità di ogni ordine e grado si propone di fare!

lunedì 4 gennaio 2016

Il piccolo principe

Eccomi a cercare di recensire un film tratto da uno dei miei libri preferiti. Il libro è talmente conosciuto e letto in tutto il mondo, che non mi soffermerò a parlarvene, cercherò invece di sottolineare le differenze tra il libro e il film. Il film inizia con una bambina ossessionata dalla madre che vuole a tutti i costi iscriverla ad una prestigiosa accademia, le ha organizzato la vita con tabelle, orari, scadenze etc... La frase che le ripete più spesso è:" Sarai una meravigliosa adulta." La sua storia si incrocia con quella del suo vicino, un vecchio aviatore che sta cercando di ricostruire il suo aereo, un giorno l'aereo che cercava di riavviare piomberà in casa della bimba, distruggendola quasi totalmente. Sarà così che i 2 faranno amicizia e tramite i disegni e le lettere che il vecchio aviatore aveva conservato, narrerà alla piccola la storia del piccolo principe. Nel film ritroviamo i dialoghi più significativi tra i quali: quello con la rosa, con la volpe, con alcuni abitanti dei pianeti tra i quali il re e l'uomo vanitoso col cappello. I dialoghi per ragioni logistiche, sono striminziti, ridotti allessenziale, facendo così perdere parte della magica e significativa ricchezza evocata dal libro. La bambina andrà a ritrovare il piccolo principe, che essendo diventato adulto ha dimenticato ogni cosa. . Più che un film tratto da un libro, sembra liberamente ispirato ad esso, soprattutto con queste aggiunte che ci fanno ritrovare i personaggi in chiave diversa e cresciuti rispetto al libro che non forniva questa continuazione. Dal punto di vista di chi non vede, il film si comprende bene ma in alcune scene e meglio compreso con l'ausilio di qualche descrizione. Ad esempio quando la bambina libera le stelle, quando dona il libro all'aviatore o quando giocano insieme. Il film non è assolutamente brutto e come il libro, ha una grande morale, per definirlo bello è apprezzarlo al meglio però, dobbiamo necessariamente dimenticarci del libro e di quanto lo abbiamo amato, anche se per vedere e comprendere il fil, non possiamo prescindere dal libro.

domenica 3 gennaio 2016

Limitless (la serie)

Limitless è una serie tv statunitense ispirata all'omonimo film del 2011.
Prodotta dalla Cbs e in onda negli Usa dal settembre 2015, consta di 22 episodi ed è subito diventata una serie di successo.
I primi 2 episodi sono stati trasmessi in Italia da Rai 2 domenica 3 gennaio 2016.

La serie racconta le vicende di Brian Finch, un ragazzo normale, che cerca di guadagnarsi da vivere con la musica e con qualche lavoretto saltuario, ma la cui vita cambia improvvisamente quando un suo amico gli offre una strana pillola.
Questa si rivelerà una droga molto diversa dalle altre, infatti è in grado di far sfruttare a chi la assume tutta la potenza del suo cervello, rendendo una persona super intelligente.
Sarà proprio per questo che l'amico di Brian verrà ucciso, e per discolparsi dall'accusa di omicidio il ragazzo, grazie a queste pillole e al misterioso aiuto di un senatore che sa come controllarne gli effetti collaterali, aiuterà l'Fbi dapprima a trovare l'assassino dell'amico, e in seguito a risolvere complicati casi che apparentemente potrebbero sembrare degli incidenti.
Ad affiancarlo ci saranno l'agente dal passato oscuro Rebecca Harris, e il suo collega e amico Boyle.

Personalmente la serie è iniziata benissimo e mi ha preso da subito, anche perchè unisce al solito poliziesco all'americana la fantascienza e, soprattutto, il vedere un normale ragazzo alle prese con la gestione di un'intelligenza che non aveva mai pensato di avere.
Da questi 2 episodi, quindi, capisco il perchè abbia avuto un successo così grande, e spero vada avanti così.

Dal punto di vista di chi non vede, a parte alcune inevitabili scene d'azione senza descrizione, la visione è abbastanza fluida, anche perchè ci caliamo nelle avventure del protagonista proprio grazie ai suoi racconti, che involontariamente ci descrivono molte delle cose che lui fa o pensa.
Tra l'altro tutto questo viene fatto con quel pizzico di ironia che in una serie del genere sta proprio come il cacio sui maccheroni.

Quindi, in una sola parola: consigliatissima.