lunedì 28 novembre 2016

La cena di natale( il film)

Dopo io che amo solo te, tornano a farci compagnia in questo secondo film, i protagonisti a cui ha dato vita lo scrittore Luca Bianchini con la loro ironia, le loro problematiche e l'instancabile voglia di fardivertire, questa volta molto più riuscita e sapientemente amalgamata tra gag e momenti di riflessione. Solitamente si sa che un film non supererà mai la bellezza del libro che lo ha preceduto ma in questo caso, anche grazie a qualche aggiunta di nuove storie e personaggi adattati alla trasposizione cinematografica, il film riesce nell'intento di catturare l'attenzione alternando momenti di pura comicità a spunti di riflessione, risultando nel complesso anche più accattivante, divertente, leggero e bello del libro. Anche a Polignano a mare arriva il natale e Don Mimì, per farsi perdonare per averla trascurata troppo, regala alla moglie Matilde un anello di smeraldo. Per poterlo e potersi mostrare in tutto il suo splendore, ma soprattutto nell'intento di sfidare la consuocera Ninella, che in gioventù era stata il più grande amore di suo marito, Matilde decide di organizzare a casa sua, un grande appartamento iper lussuoso in cui ogni forma di ricchezza è palpabile, il cenone di natale. Seppur con qualche perplessità iniziale, tutti accettano l'invito o accolgono le sfide, così siederanno per l'occasione alla stessa tavola i figli di Ninella e Don mimì convolati a nozze nello scorso film/libro, Chiara, incinta di 8 mesi e Damiano che forse, potrebbe diventare contemporaneamente padre per due volte. Orlando, Fratello di Damiano che ha dichiarato la propria omosessualità in cerca dell'amore vero, che prova a donare un figlio a Daniela, la sua migliore amica lesbica per poterla rendere felice. Ninella e Don Mimì che cercheranno, lontano da occhi indiscreti per quanto possibile, di non tenere troppo nascosto il loro sentimento mai dimenticato, e tantomeno sopito. Tutto inizierà con qquell'inevitabile voglia di apparire impeccabili e perfetti ma con una palpabile tensione nell'aria dovuta alle varie schermaglie che ognuno si porta dentro, che a poco a poco, come un trucco che si scioglie a fine giornata o nei momenti più inattesi creando qualche imbarazzo, costringerà i protagonisti a buttare giù quel che resta delle proprie maschere, per dar vita ad un clima più sincero, informale, sciolto ma soprattutto libero di essere e non di apparire a tutti i costi, che è poi questo a parere di chi scrive, il grande insegnamento che Luca bianchini prima con i suoi libri e le trasposizioni cinematografiche in seguito, cercano di trasmettere a chi li legge/ascolta. Dal punto di vista di chi non vede, il film è perfettamente comprensibile grazie a suoni e dialoghi.

venerdì 25 novembre 2016

Mai più bullismo

Mercoledì scorso, in data 23 novembre 2016 per essere più precisi, la seconda serata di rai2, con la conduzione dell'ex iena PaBlo Trincia, si occupa di storie di ragazzi vittime di bullismo, provando a comprendere i retroscena e le ragioni di tale atteggiamento da parte dei bulli, senza però condannare, segnalare o denunciare. La persona che sceglie di raccontare la propria storia, sarà monitorata da una telecamera per due settimane, che filmerà tutto ciò che accade attorno a lei/lui. La telecamera, naturalmente nascosta, si trova in uno zaino reso speciale per l'occasione, si potrebbe dire che si tratta di un particolare zaino dotato di telecamere. Alla fine di queste due settimane, il video verrà mostrato ai parenti della persona in questione e verrà chiesto alla scuola se sia possibile un incontro con il supporto della redazione, assieme ai genitori dei bulli e ai loro figli, ma anche la persona bullizzata e genitori al seguito. Nella puntata di mercoledì Trincia si è scontrato con la reticenza della preside dell'istituto, che inizialmente ha accampato una scusa e poi, ha detto direttamente un secco no. Non demordendo, è stato lo stesso conduttore a chiamare e invitare le parti in causa ma come era prevedibile, all'incontro su 18 compagni di classe, hanno preso parte solo due con relativi genitori. Il programma, appare come una sorta di documentario divulgativo sul problema, ma purtroppo, basta leggere i giornali, guardare la tv, imbattersi su internet per comprendere che più che fare informazione su questo tema, ci sarebbe bisogno di un deterrente vero e proprio. Certo non spetta alla tv porre fine ai problemi però, questo programma a parere di chi scrive, non toglie ne aggiunge nulla a situazioni tristemente note e il titolo del programma per tanto, mai più bullismo, appare al quanto pretenzioso perchè non è mettendo in seconda serata un programma che vorrebbe cercare soluzioni, che qualcuno potrà trarne benefici, o solo comprendere che se provassimo a chiederci come staremmo noi al posto di chi subisce, forse, non metteremmo in pratica determinati atteggiamenti. Dal punto di vista di chi non vede, grazie ai dialoghi e alla narrazione, tutto è perfettamente comprensibile.

martedì 22 novembre 2016

Selfie, le cose cambiano

Ci sono delle storie, che i maligni non lesinerebbero a chiamare casi umani. Persone che per un motivo o per l'altro, sentono la necessità di dare una svolta a volte fisica ma non solo alla propria vita. Ci sono mentori, che dovranno decidere se accettare o meno il caso, tra i quali Alessandra Celentano, katia Ricciarelli, Stefano DeMartino. Ci sono opinionisti travestiti da Giurati, tra cui spicca l'immancabile Tina Cipollari. Così ieri, lunedì 21 novembre, dopo qualche problema di palinsesto che lo vedeva prima su italia1 per approdare in fine sulla rete ammiraglia di mediaset canale5, ha esordito Selfie, le cose cambiano. Programma che vede il ritorno sia alla conduzione che a mediaset di Simona Ventura. Un programma godibile e molto adatto agli amanti della tv di un certo tipo, che racchiude in se il sapore di già visto con qualche novità, come quella che le storie sottoposte non vanno immediatamente risolte ma come già detto, prima dovranno essere vagliate dai mentori che decideranno se accettare, ma anche dal chirurgo ad esempio, in caso di problemi fisici, che deciderà se fare omeno l'intervento. Un mix tra una versione del brutto anatroccolo 2.0, di plastic, programma sulla chirurgia estetica andato in onda qualche anno fa in seconda serata su italia1 che probabilmente ricordano in pochi, ma anche di detto fatto poichè come già specificato i problemi nei quali ci si imbatte non sono solo fisici. Dal punto di vista di chi non vede, a parte il risultato finale soprattutto se squisitamente fisico, il programma grazie alle storie e alle spiegazioni che le precedono, è perfettamente comprensibile e privo di intoppi.

lunedì 14 novembre 2016

Rocco Schiavone(quando la letteratura si fa tv.)

Mercoledì 9 novembre, dopo averne tanto sentito parlare, il vicequestore Rocco Schiavone esce dalla penna di Antonio Manzini, per approdare direttamente su rai2 e farlo al meglio, sia in termini di ascolti, sia come trasposizione. Oltre ad un ottimo cast attoriale ben amalgamato che fa da contorno, ha prestare il volto al poliziotto meno politically correct della letteratura italiana è un ottimo Marco Giallini, che riesce perfettamente a calarsi nei panni di Rocco, interpretando a meraviglia la spigolosità e durezza del suo carattere, che a tratti sa quando addolcirsi e regalare inaspettata bontà, saggezza e tenerezza. Duro e spregiudicato con i prepotenti ma, dolce e tenero con i più deboli, pronto sempre a render loro giustizia. Sprezzante delle regole e del pericolo, spesso eccessivo nei modi poco consoni al suo mestiere. Probabilmente anche grazie al fatto che l'autore dei libri Antonio Manzini è anche sceneggiatore nei film, consente di non far perdere molti degli aspetti tanto cari a chi ha conosciuto Rocco Schiavone all'interno delle sue opere letterarie. Spesso i Film o le fiction deludono di molto rispetto ai libri che si sono amati ma come poche volte accade, non è questo il caso. Unica nota di demerito ma che risulta quasi d'obbligo, nei film si deve per forza essere più veloci per dar spazio alle scene cercando di concentrarle, potendo poco soffermarsi in dettagli come farebbe un libro e questo, fa perdere qualche aspetto sul quale, ci si potrebbe focalizzare leggermente di più. Dal punto di vista di chi non vede, tutto è quasi totalmente comprensibile ma, avendo letto i libri sono molto più agevolata. Spesso vi sono dei silenzi nei quali accade qualcosa, dunque, le spiegazioni non guastano, anche perchè nonostante si siano letti i libri, si sa che la memoria può sempre far cilecca di tanto in tanto.

lunedì 7 novembre 2016

Se solo fosse vero

Elizabeth Masterson è un medico, totalmente dedita al lavoro e questo, le impedisce di crearsi una vita sociale. Coinvolta in un incidente, rimane in coma per diversi mesi, incapace di passare oltre, distruggendo le barriere che la tengono per così dire incastrata in quello stato di pre morte di cui però, lei non è coscente. Sarà David Abbot, un giovane vedovo ancora scosso per la perdita della moglie avvenuta due anni prima, ad imbattersi in lei o forse nel suo fantasma. A volte, in maniera del tutto casuale, succede di scoprire film che non sono nuovissimi e rimanerne piacevolmente attratti, incollati allo schermo fino alla fine, per vedere e comprendere lo svolgimento dei fatti. Questo è il caso di se solo fosse vero, una piacevole, leggera e divertente commedia romantica, dal finale forse prevedibile ma dal sapore dolce e confortevole che mai dispiace in una sera autunnale, adatto a staccare dal clima opprimente e disdicevole a cui ci espongono i tg, ottimo per trascorrere qualche ora di sana spensieratezza.