venerdì 28 aprile 2017

Classe z

Il Professor Andreoli, rischia la sospensione dall'insegnamento per aver abbandonato la classe senza fornire spiegazioni, in pieno svolgimento dell'anno scolastico. La quinta h del liceo Cartesio però, prima che la commissione disciplinare pronunci il suo verdetto, ci tiene a far sapere, spiegare e chiarire come sono andate realmente le cose. Un film bello e per certi versi molto attuale, in cui gli eventi si rincorrono, creando in molti casi quel rovescio della medaglia che rende tutto dinamico, emozionante e coinvolgente senza mai uscire dalla commedia. Un film che mette in risalto molti aspetti della scuola che si cerca di celare, ma che molto spesso invece, vengono a galla e diventa difficile correre ai ripari anche se, i film per fortuna, riescono quasi sempre a concludersi con un lieto fine lasciando aperte le porte della speranza e del cambiamento. Un film bello e divertente da vedere, che però riuscirà anche a far riflettere e lasciare un pizzico di retrogusto amaro o, quantomeno dolciastro. Dal punto di vista di chi non vede, il film non presenta particolari criticità grazie ai suoni e ai dialoghi, che rendono perfettamente comprensibile e piacevole il tutto.

domenica 23 aprile 2017

I puffi, viaggio nella foresta.

Se nei primi due film a loro dedicati i puffi incontravano una famiglia di umani e nel secondo cercavano di risolvere anche le loro incomprensioni familiari, in questo terzo capitolo la protagonista e Puffetta che, tenta di saperne di più sulle sue origini, cosa che la spingerà a trovare un secondo villaggio di puffi o meglio, di puffe! Termini come Puf selfie, lo strizza puffo che cura la fifa blu fino ad arrivare a blu degli eifel 65 come colonna sonora, rendono molto divertente e godibile il film ma non da subito perchè, dal punto di vista di chi non vede, i troppi momenti privi di dialogo farebbero venir voglia più volte di staccare e se si seguisse quest'istinto però, sarebbe un vero peccato. Voci che costituiscono una bella garanzia nei doppiaggi, come quella di Cristina Davena che presta la voce a Mirtilla, la capa delle puffe e Massimo Lopez che invece si presta nel doppiaggio del grande Puffo, impreziosiscono ulteriormente questo film. Chi per anni ha giocato a prendere in giro Puffetta perchè era la sola puffa donna tra tanti puffi uomini, adesso potrà sicuramente dormire sonni tranquilli!

martedì 18 aprile 2017

13

Anna Baker è una liceale che decide di togliersi la vita ma, prima di farlo, registra 13 audio cassette, nelle quali spiega le 13 ragioni che l'hanno portata a quest'incresciosa scelta. 13 è una serie tv che senza troppi fronzoli, in modo crudo è diretto, probabilmente senza pretendere di farlo, riesce a scuotere le coscenze di chi la guarda, facendo riflettere e spingendo a chiedersi fin dove può arrivare il bullismo o meglio, la pressione fisica e psicologica nei confronti di un individuo da parte di un gruppo o di una sola persona? Una serie che non può lasciare indifferenti ma che al contempo, lascia amareggiati non chiudendo tuttavia qualche varco alla speranza che le cose possano cambiare o almeno, migliorare affinchè certi eventi non si ripetano. Inutile dire che film e fiction sovente si basano sulla realtà, ed è proprio alla realtà più dura e crudele che questa serie mira, svelando i dettaglii più scabrosi e dolorosi di una giovane esistenza portata a limite da chi non ha avuto scrupoli ma che probabilmente, non pensava neanche di arrivare a tanto facendo così male, cosa che spesso insorge in chi perpetra bullismo o atti di cattiveria in genere, la mancata consapevolezza di quanto questo possa fare male, fino a che punto possa spingersi l'equilibrio di una vittima messa a dura prova. Naturalmente però, a volte invece ci si rende perfettamente conto di tutto questo,ma si va tranquillamente avanti, per il sadico piacere di farlo. difficile spesso capire e stabilire chi continui a far male per mancata consapevolezza e chi per mero piacere. 13 pone anche l'attenzione sul mancato dialogo che spesso c'è tra genitori e figlii, la distanza, l'incomunicabilità dietro cui ci si cela, creando muri invalicabili e difficili da espugnare. Dal punto di vista di chi non vede, nonostante qualche silenzio e flashback di troppo, la serie e fin troppo comprensibile, anche nei momenti più cruenti grazie a suoni e dialoghi, che rendono il tutto quasi realistico. Solo netflix probabilmente, poteva osare nello spingersi così tanto e in maniera profondamente dettagliata nel mostrare la crudezza di certe scene, dubito che una serie così d'impatto possa andare in onda in chiaro, sulle cosìddette tivù generaliste, soprattutto in un paese come l'Italia. Vista la portata dell'argomento però e le riflessioni che potrebbe generare soprattutto in chi ha figli adolescenti o in chi si occupa di adolescenza, sarei felice di essere smentita.

sabato 1 aprile 2017

Furore

Dopo avercene rifilato numerose copie in tutte le salse e spesso anche qualche brutta copia, finalmente ieri sera su rai2, si è dato il via all'originale sia come format che con lo stesso conduttore apparso sempre giovane e ringalluzzito almeno vocalmente, si direbbe che il programma ha fatto furore sotto ogni aspetto; già parliamo proprio del mitico game show musicale che ha tenuto banco negli anni90, aprendo i battenti proprio nel 97 e che dunque quest'anno compie 20 anni, a questo proposito per celebrarlo al meglio il titolo è diventato furore 20 ears. Al timone, come sempre un perfetto arbitro e padrone di casa che risponde al nome di Alessandro Greco e come già accennato, fin dai primi istanti si è avuta la sensazione che questi 20 anni non fossero mai passati e che furore sia stato sempre in video, seppur riapparso con qualche novità. Naturalmente come ogni arbitro che si rispetti, Greco era dotato di due ottimi guarda linee, Gigi e Ross apparsi carichi e spontanei fin da subito, i tre erano insieme molto ben amalgamati e comici nelle interazioni che tiravano fuori con i vari componenti delle due squadre, che contrapponevano donne contro uomini. Si è detto più volte che quest'operazione non sarebbe stata tirata fuori per richiamare l'effetto nostalgia ormai onnipresente in diversi remake o programmi che si prova a far tornare in auge ma, inevitabile e impensabile che la nostalgia non tornasse da subito, quel piacevole senso di una tivù gioiosa, colorata eben fatta che manca a chi l'ha vissuta ma che ieri, almeno per qualche ora è riapparsa in grande spolvero fin dai primi istanti, con la mitica sigla che ci ha riportati piacevolmente indietro, facendoci rituffare con entusiasmo nei ricordi e nella tivù di un tempo per proseguire con i giochi cult, come le canzoni interrotte e il caraoke colorato che per chi ricorda furore, non hanno bisogno di presentazione ma che sono comunque ottimamente comprensibili già nei titoli. Gli ospiti della serata sono stati Alexia e Sendi Marton e anche in questo caso, impossibile non essere piacevolmente nostalgici. Trattandosi di un game show musicale, va da se che dal punto di vista di chi non vede tutto è perfettamente comprensibile, scorrevole e piacevole. L'auspicio è che il programma piaccia a chi non l'ha conosciuto per motivi generazionali e sia riamato e ben'accolto da chi lo guardava, in modo che gli ascolti vadano bene e che dunque, l'esperimento fatto in queste 4 puntate primaverili fascia che di solito consente a chi fa tivù di sperimentare e sperimentarsi al meglio, facciano sì che il programma abbia lunga vita televisiva.