sabato 17 febbraio 2018

Fabrizio Deandrè, principe libero

martedì 13 e mercoledì 14 febraio, rai1 ha proposto al pubblico il biopic su Fabrizio Deandfrè, diviso in due puntate. Questo film, che in tv diventa fiction anche per il fatto di essere stata spezzata in due parti, nasce però come prodotto cinematografico, andato infatti in onda a fine gennaio nelle sale cinematografiche in Italia. ci presenta Deandrè in tutti i suoi aspetti di essere umano, dai punti di fragilità ai punti di forza, senza santificarlo come spesso avviene in tutte le fiction o film dedicati a chi non c'è più. in modo diretto e senza fronzoli, il prodotto ne traccia la vita e le opere in maniera molto bella, intima e delicata ma, il fatto che la trasposizione non nasca esattamente come prodotto tivù, si avverte sin da subito, a partire dal ritmo e dai dialoghi. Se dal punto di vista di chi non vede tutto è perfettamente comprensibile anche grazie ai suoni, i dialoghi risultano molto veloci e spesso sussurrati, come si conviene ad un audio cinematografico, poco ridondante e più lento, anche in questo caso e per questi motivi, tutto avrebbe reso molto meglio e maggiormente comprensibile,, più facile da essere seguito in una sala cinematografica, nonostante questo, la fiction nata come film è stata molto seguita e apprezzata dal pubblico. La scena finale, ritrae Deandrè che canta bocca di rosa, suonandola con il figlio Cristiano, se alcuni momenti musicali come il pescatore con la pfm sono stati fatti ascoltare per intero o comunque per diversi minuti, proprio la scena finale hanno pensato di troncarla per cedere la linea ai programmi successivi e anche questo a mio avviso, non è stato il modo migliore per dare una degna conclusione a questo bel prodotto.

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