domenica 20 marzo 2016

Parenthood

Cambiano i nomi, le ambientazioni, i luoghi ma non le storie! Per conoscere la trama di Parenthood, vi basterà leggere quella di tutto può succedere della quale vi ho parlato in qualche post precedente; quì mi limiterò a scrivervi le mie impressioni e sensazioni nel guardarla; sono giunta al settimo episodio della prima delle 6 stagioni di cui si compone questa serie. Quando ho letto che tutto può succedere era il remake di parenthood, pensavo si trattasse di un qualcosa liberamente tratto da, o ampiamente ispirato ma non totalmente aderente alla storia originale in tutti i suoi aspetti e personaggi. Ho scelto di vedere parenthood per cogliere le analogie con tutto può succedere ma più che analogie, si tratta di totale fedeltà a quanto visto in Italia, solo che per una volta, mi trovo a rinnovare con grande stupore in quanto si sa che gli americani in fatto di cinema e serialità sono imbattibili, i complimenti per una migliore realizzazione e maggiore coinvolgimento e voglia di restare incollati allo schermo fin dal primo minuto del primo episodio, cosa che invece non accade affatto con parenthood, molto più noiosa e ingarbugliata per essere compresa nelle varie trame e negli aspetti che legano i personaggi. Per iniziare ad intravedere curiosità e poter timidamente affermare un accenno di bellezza in parenthood, si deve attendere il terzo episodio, non è brutto ma se non avessi visto tutto può succedere e dunque non mi fosse venuta voglia di collegarlo all'originale non l'avrei mai visto, dal momento che avevo provato a vedere qualche anno fa i primi episodi perdendomi nel labirinto di trame e personaggi, finendo per annoiarmi a morte. Adesso che però grazie a tutto può succedere ho intessuto le trame di ogni storia e ritrovato ogni personaggio, è molto piacevole e bella da guardare. Dal punto di vista di chi non vede, entrambe le serie sono perfettamente comprensibili grazie alle loro sonorità e dialoghi che rendono di facile interpretazione il tutto. In fine, aggiungo che mi sono avvicinata a questo format in quanto da psicologa ho studiato la sindrome di Asperger e mi incuriosiva capire come in tv trattassero una patologia che conoscevo nei suoi aspetti teorici e devo dire che, in entrambe le serie ma anche in questo caso a parere di chi scrive sempre meglio in quella nostrana, il tema è trattato in maniera comprensibile e con tatto.

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