lunedì 30 gennaio 2017
L'ora legale
Il nuovo film di Ficarra e Picone, nei cinema in questi giorni, è un film difficile da riassumere senza spoilerare il finale. Per tanto, inizio col dire che è un film molto comprensibile dal punto di vista di chi non vede, che a parere di chi scrive, risulta molto bella è apprezzabile l'idea di un film corale con molti attori, in più tutti siciliani. che Leo Gullotta per un attimo sembra tornare e ricordare i gloriosi fasti del bagaglino ma, non può non lasciare allo spettatore un retrogusto amaro, che fa quasi arrabbiare se si pensa che come spesso accade, con ironia si mette in scena la realtà dei fatti ed è una realtà che fa male, della quale spesso ci si stanca. Nonostante questo, i momenti per i quali sorridere e che sanno far ridere non mancano, ragion per cui è consigliato!
mercoledì 18 gennaio 2017
Mister felicità
Martino è un giovane apatico, che si trasferisce in Svizzera dalla sorella Caterina per farsi assistere, in quanto egli, non ha alcuna intenzione di cercarsi un lavoro perchè, se poi lo licenziano? allo stesso modo, non cerca una ragazza perchè, se poi lo lascia e ci sta male?
Tutto potrebbe cambiare quando, A causa di un incidente occorso a Caterina che necessita di una cifra esosa per curarsi, nel tentativo di recimolarla, Martino conosce mister Gioia, il mental coatch datore di lavoro di Caterina che decide di assumerlo.
Premesso che Siani ancora una volta si dimostra irriverente e al contempo riflessivo, nel cast si avvale anche di Diego Abatantuono e Carla signoris, in un film che con ironia e spensieratezza, ci porterà a riflettere su come spesso, per ritrovare la gioia, abbiamo bisogno di tirare fuori tutta la tristezza che è in noi e se in questo troviamo qualcuno che ci comprende, ascolta e supporta, il percorso di guarigione potrà avvenire in tempi sorprendentemente brevi e si rivelerà molto efficace.
Dal punto di vista di chi non vede, oltre ad apparire totalmente comprensibile, il film con gag e battute a ritmo serrato si rivela anche molto divertente e dunque, da vedere!
martedì 17 gennaio 2017
Il bello delle donne (alcuni anni dopo.)
La serie si riapre con Luca, interpretato da Massimo Bellinzoni che a causa della crisi ha perso il bello delle donne, negozio di parrucchiere di cui era a capo e ricorda i fasti di un tempo.
Se un plauso va a mediaset per aver iniziato con una Virna Lisi che appare per un attimo nei ricordi di Luca nei panni della contessa Miranda Spadoni, -proprio a Virna Lisi che è stata una delle prestigiosissime interpreti è dedicato questo ritorno.-D'altro canto, trattandosi di un negozio di parrucchiere molto in vista e frequentato da un certo tipo di clientela, sembra molto poco verosimile il fatto che Luca abbia dovuto rinunciarvi a causa della crisi.
Sarebbe stato bello rivedere Nanky Brilli nei panni di Viky, Stefania Sandrelli in quelli di Anna, Lunetta Savino in quelli di Agnese ma oltre a Luca, a fare ritorno all'ovile è solo Giuliana De sio nei panni della cattivissima Annalisa Bottelli.
Seppur con nuovi interpreti tra le quali spiccano i volti di Claudia Cardinale e Manuela Arcuri, la trama mantiene la drammaticità ShakeSpeariana che l'ha contraddistinta, la malcelata cattiveria di personaggi che ordiscono trame per far male ai più ingenui, facendoci riassaporare situazioni alle quali eravamo abituati.
Ormai da anni, la fiction mediaset subisce un calo emorragico di ascolti sempre più frequenti, ma se fino ad ora gli ascolti andavano scemando di puntata in puntata per ogni fiction, in questo caso purtroppo, sono andati male già al suo esordio.
Peccato perchè aldilà della discutibile recitazione di molti, la trama non manca ed è interessante seguirne gli sviluppi.
Se alle soglie del terzo millennio però, quando non c'erano i social è tutto era un po' più ovattato e censurato il bello delle donne fu sovversivo nel linguaggio e nei modi, dubito fortemente che in un tempo in cui la società è abituata a tutto e a vedere di tutto, possa ancora risultare innovativo.
Dal punto di vista di chi non vede, tutto è facilmente comprensibile e non presenta criticità alcuna.
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lunedì 16 gennaio 2017
Che Dio ci aiuti
Giunto alla sua quarta edizione che ha preso il via in prima serata su rai1 domenica 8 gennaio, Che Dio ci aiuti narra le vicende di Suor Angela, suora fuori dagli schemi sapientemente interpretata da Elena Sofia Ricci, che vive nel convento degli angeli, dove ospita sempre persone in cerca di aiuto, supporto e sostegno, tra le quali spicca il personaggio di Azzurra Leonardi, attorno alla quale ruotano spesso le storie principali, interpretata anchessa magistralmente da Francesca Chillemi.
Il convento e le sue storie, nella prima stagione si trovavano a Modena e, come il fratello maggiore Don Matteo, anche suor Angela si occupava di omicidi da risolvere.
Dalla seconda serie, tutto cambia location trasferendosi nelle Marche e più esattamente in quel di Fabriano, e anche la narrazione subisce un notevole restiling degno di nota.
Archiviati gli omicidi infatti, dalle sugar baby al bullismo, passando per le adozioni e al rapporto spesso morboso con smartphone e social che caratterizza la socetà odierna, come per le scorse serie, non esiste tema sociale che non venga toccato dalle storie presenti in questa fiction e dai loro protagonisti.
Degna di nota anche la presenza di Valeria Fabrizi nei panni di suor Costanza, la madre superiore, che con la sua comicità e le battute caustiche, rende tutto più comico e divertente.
Dal punto di vista di chi non vede, il prodotto non presenta particolari criticità grazie a suoni e dialoghi.
Come accade in Don Matteo, un plauso va alla scelta che in una sorta di anteprima della durata di qualche minuto che precede ogni puntata, i protagonisti spiegano in una sorta di gita o visita guidata, le bellezze locali e culturali in cui la fiction si svolge.
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venerdì 13 gennaio 2017
I bastardi di PizzoFalcone (la fiction)
Il 9 gennaio, ha debuttato nel prime time di rai1, i Bastardi di PizzoFalcone, fiction tratta dai romanzi di grande successo di Maurizio De Giovanni, che vede come protagonista principale l'ispettore Giuseppe Lojacono, interpretato in maniera ottimale da Alessandro Gasman.
Lojacono, poliziotto scomodo accusato di collusione mafiosa, è costretto ad abandonare Agrigento per trasferirsi a Napoli, esattamente nel commissariato di PizzoFalcone, dove troverà altri poliziotti che come lui non hanno esattamente rigato dritto, almeno stando a ciò che si dice.
Dopo aver esplicato a grandi linee la trama per dovere di cronaca, mi sembra altrettanto doveroso soffermarmi dedicando più ampio spazio al fulcro di questo blog, al motivo per cui è nato ovvero, il punto di vista di chi non vede che per parlare di quest'ottimo prodotto, richiede un po' più d'attenzione.
La fiction è un veloce susseguirsi di scene e personaggi a ritmo serrato e questo, se si sono letti i libri non crea alcun problema ma se si parte direttamente dalla trasposizione tv, dal punto di vista di chi non vede la cosa risulta di difficile comprensione. Per fare un esempio, in una scena si vede qualcuno uscire da una casa, immediatamente nei secondi successivi si odono degli spari. tutto farebbe pensare che mentre la persona usciva dall'abitazione qualcuno ha posto fine alla sua vita è invece, si trattava della scena dopo dove qualcuno tirava al bersaglio. Diciamo che dialoghi, suoni e spiegazioni tuttavia rendono la comprensione abbastanza fluida però, avendo anche iniziato a leggere i libri, vi assicuro che la cosa aiuta non poco, anche nella descrizione di personaggi e ambientazioni, e tutto diviene di maggiore e più facile comprensione.
La fiction è comunque davvero un prodotto degno di nota e ben realizzato, curato nei dettagli, dai dialoghi non lasciati a caso alla colonna sonora.
Anche in questo caso come ormai sovente accade nelle sceneggiature tratte da romanzi, l'autore, Maurizio DeGiovanni, è presente nella sceneggiatura di questa fictione questo, non può che contribuire nell'impreziosire e migliorare il tutto.
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martedì 10 gennaio 2017
Il collegio
Lo scorso 2 gennaio, è approdato su rai2 un nuovo docu reality in cui, 18 adolescenti del nostro tempo, verranno catapultati in un collegio degli anni 60.
Privati di tutti i confort e le tecnologie a cui la società odierna ci espone, i ragazzi, dovranno anche fare conto con le severe regole e punizioni del collegio, impartite loro da docenti e sorveglianti.
Tutto all'interno del collegio ricorda e riporta austere atmosfere per molti da incubo, per altri difficili da credere.
Sarebbe impensabile,anacronistico e desueto riproporre tali metodologie al giorno d'oggi? Probabile ma, questo programma ci dimostra che se tutti grandi e piccini provassimo davvero a liberarci un pò da tutti i confort a cui siamo abituati forse, lasceremmo posto a maggior rispetto ed educazione, che al momento si sono un pò persi.
Non tutti reggono e naturalmente, essendo una scelta volontaria, c'è chi decide di ritirarsi e tornare alla vita di tutti i giorni, anche i più impensabili come Davide, definito da tutti secchione perchè aveva i voti più alti.
Scopo del collegio infatti e quello di far prendere ai ragazzi il diploma di terza media del 1960, con le metodologie e la preparazione che vigeva nella scuola a quell'epoca.
Un plauso va a Giancarlo Magalli, voce narrante fuori campo, per l'ottima narrazione e capacità di far immergere lo spettatore nelle atmosfere che sta raccontando. Dal punto di vista di chi non vede, il programma non presenta particolari criticità proprio perchè narrato, ma anche grazie a suoni e dialoghi.
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