venerdì 15 luglio 2016

Secret millionaire

Da anni e per anni ci si è lamentati su come, sia sbagliato e frutto di una quasi ineducazione verso gli spettatori non vacanzieri, infarcire il palinsesto televisivo di repliche. Per molto tempo hanno assicurato che le cose cambiassero, continuando però puntualmente nel riproporre la stessa solfa. Per questo, non avrei mai pensato di scrivere su queste pagine e in questo blog, che cerca modestamente di occuparsi di tv, anche in pien'estate. invece, Secret millionaire, andato in onda su italia1 con la prima puntata ieri sera, ha da subito catturato la mia attenzione, in maniera positiva. Il programma consiste in una sorta di docu-reality, in cui un imprenditore milionario, viene catapultato per qualche tempo nella vita per così dire reale, quella in cui i ragazzi faticano ad andare avanti. Ieri sera è toccato ad Armando, un imprenditore napoletano che fin dall'infanzia, piangeva quando, andando a squola, incontrava un home less, rammaricandosi del fatto che lui avesse tutto mentre quell'uomo no. La madre, per evitargli questo disagio, ha agito cambiando strada. Nella puntata di ieri sera invece, dopo un'iniziale diffidenza, ha potuto affrontare le proprie paure toccandole con mano. Ha mangiato alla tavola di ragazzi a Corviale, quartiere periferico e non troppo agiato di Roma in cui si svolgeva il programma, ha assistito allo spettacolo in un centro sociale dei luci soffuse, gruppo rap del posto, ha fatto il volontario in una menza grazie a padre Alberto e in fine, si è confrontato aiutando i clochard alla stazione termini. Un programma che non fa vedere i ricchi come snob altezzosi ma li fa apparire umani, come ognuno di noi, con le proprie paure e fragilità. L'obbiettivo finale del programma è quello di consentire al ricco milionario di regalare un sogno alle persone che incontra, o di scegliere a chi regalarlo tra quelle incontrate. Così Armando, ha donato dei sacchi a pelo per i clocahrd alla stazione, ha fatto una donazione alla menza, ha donato del denaro anche ad Alessandro che con Julia, la sua ragazza, un architetto proveniente dall'Ucraina, realizza delle sculture ed è desideroso di cambiare il quartiere anche a livello architettonico. Ha stipulato un contratto per uno studio di registrazione con i rapper. Un programma intenso, commovente ma molto semplice, in cui anche i più forti diventano fragili, mettendosi in gioco a 360 gradi. Dal punto di vista di chi non vede, il programma narrato e comprensibile quasi nella sua interezza, diviene però più ostico nella sua parte finale, quella in cui l'imprenditore fa le sue donazioni, perchè per comprendere cosa stia effettivamente donando, come nel caso del denaro alla menza, ci si doveva andare ad intuito, in quanto non è stato detto esplicitamente. Le analogie con boss in incognito potrebbero essere dietro l'angolo però, se si guardano i due programmi in maniera differente e senza pregiudizi, le differenze da cogliere sono tante.

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